Fotografare gli uccelli nelle risaie è un’esperienza affascinante e tra i soggetti più suggestivi spicca il Chiurlo piccolo, un trampoliere elegante e riservato.
Il suo lungo becco ricurvo gli conferisce un’aria inconfondibile, mentre il piumaggio mimetico lo rende quasi invisibile tra le distese fangose e le risaie.
Nelle risaie lombardo-piemontesi è una presenza rara ed è proprio questo che rende ogni incontro così speciale.
Per chi ama la fotografia naturalistica, avvistarne uno è un’esperienza rara e preziosa, che richiede pazienza, tecnica e un profondo rispetto per la natura.
Ne parlo in questo articolo.

Il Chiurlo piccolo è un instancabile viaggiatore che ogni anno percorre migliaia di chilometri tra le aree di nidificazione e svernamento.
Durante le migrazioni, attraversa silenziosamente i cieli della pianura padana tra marzo e maggio, facendo tappa nelle risaie, ambienti umidi ricchi di vita.
A me piace andare a cercarlo in questi luoghi, sperando di osservarlo mentre si riposa o si nutre.
Il suo volo è rapido e deciso, con la capacità di decollare senza rincorsa.
Nelle ore più calde, riposa su una zampa o accovacciato con i tarsi a terra per risparmiare energie.

Il Chiurlo piccolo utilizza il suo lungo becco per sondare il fango alla ricerca di invertebrati.
A seconda del terreno, può affondarlo solo in parte o completamente, adattando la tecnica di alimentazione.
La sua dieta varia tra insetti, crostacei e bacche, a seconda della disponibilità di cibo.
Durante la migrazione, si nutre intensamente per accumulare riserve energetiche.
Fotografare questo comportamento richiede pazienza, attenzione ai dettagli e conoscenza dei luoghi dove trovarlo.

Il Chiurlo piccolo è un maestro del mimetismo grazie al suo piumaggio maculato di marrone e grigio che lo rende difficile da individuare.
Le strisce sulla testa spezzano ulteriormente la sua sagoma, aumentando la sua capacità di passare inosservato tra la vegetazione.
Questo lo protegge dai predatori ma rappresenta una sfida per i fotografi, che devono avere pazienza e sfruttare la luce naturale per catturarne i dettagli.
Durante la migrazione, può mostrarsi leggermente meno timido, ma resta diffidente.
Io lo trovo spesso sugli argini delle risaie, dove si muove lentamente e con attenzione.

Fotografare il Chiurlo piccolo senza disturbarlo richiede un approccio cauto e strategico.
Essendo un uccello diffidente, mantiene sempre una distanza di sicurezza dagli esseri umani.
Di solito va in allarme quando ti vede a una distanza di 100 metri, ma con pazienza ci si può avvicinare fino a 30 metri senza alterarne il comportamento.
L’uso di un teleobiettivo, preferibilmente duplicato, permette di catturare dettagli senza interferire.
Scattare da un veicolo è consigliato, poiché funge da riparo e riduce il rischio di spaventarlo.  

Le risaie e le zone umide sono ambienti cruciali per il Chiurlo piccolo e per molte altre specie migratrici.
Tuttavia, i cambiamenti nelle tecniche agricole, come la riduzione dei tempi di allagamento delle risaie, stanno mettendo a rischio questi habitat fondamentali.
La specie di uccello descritta nell’articolo è un esempio della straordinaria diversità del mondo naturale.
Conoscevi già questa specie?

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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2 commenti

  1. Molto interessante questo articolo e le foto sono stupende! E’ un uccello che non abbiamo ancora visto, nè fotografato, ma ci sembra splendido nelle sue penne mimetiche e nelle lunghe zampe scure. Speriamo che riesca a restare a lungo nei nostri territori e che i cambiamenti non lo allontanino per sempre dal nostro paese.
    Grazie Alvaro per questa proposta!

    1. Author

      Grazie, Luisa e Pietro per il vostro gradito commento!
      Sono contento che l’articolo vi sia piaciuto e che abbiate apprezzato le foto!
      Come sempre, grazie per il vostro entusiasmo e per aver condiviso le vostre impressioni!
      Un abbraccio,
      Alvaro

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