Con l’arrivo della primavera, la natura si risveglia e ci regala i suoi primi segni di rinascita. Non serve consultare il calendario: basta osservare i prati fioriti e i giardini delle nostre città che si colorano di fiori selvatici. Margherite, Forsizia e mille altre fioriture ci ricordano che l’inverno è alle spalle e che nuove storie stanno per sbocciare. Per chi ama la fotografia naturalistica, conoscere le leggende e i significati dietro ai soggetti che immortaliamo non solo arricchisce lo scatto, ma ci aiuta a catturare immagini più profonde e significative.
In questo articolo, esploreremo le storie e i miti legati a quattro dei fiori più comuni che segnano l’inizio della primavera.

Occhi della Madonna (Veronica persica)
Secondo la leggenda, la Vergine Maria cercava disperatamente una fonte d’acqua per dissetare il piccolo Gesù.
Non trovandone, raccolse una goccia di rugiada posata su un fiore bianco e lo porse al bambino.
Miracolosamente, il fiore si riattaccò al suo stelo, e i petali cambiarono colore, diventando azzurri come gli occhi della Madonna.
Questo fiore minuscolo, che spesso passa inosservato, è diventato così simbolo di purezza e miracolo.
Consiglio: sperimenta diverse angolazioni, avvicinati al livello del fiore per catturare prospettive inusuali e più naturali.
Tarassaco o Dente di leone (Taraxacum officinale)
Il Tarassaco racchiude in sé il simbolismo di tre corpi celesti: il Sole, la Luna e le stelle. Il suo fiore giallo brillante rappresenta il Sole, mentre l’infruttescenza soffice, conosciuta come “soffione”, richiama la Luna.
Infine, i semi che si disperdono nell’aria ricordano le stelle nel cielo notturno.
Questa pianta umile e diffusa diventa così un ponte tra la terra e il cosmo, raccontandoci la connessione profonda tra la natura e l’universo.
Consiglio: fai attenzione allo sfondo, cerca uno sfondo pulito o sfocato per evitare distrazioni e mettere in risalto il soggetto.


Fior di ciliegio (Prunus)
Il fior di ciliegio, con la sua breve ma spettacolare fioritura, è simbolo di impermanenza e bellezza effimera. Nell’antica mitologia cinese, i ciliegi in fiore ci ricordano quanto sia prezioso il tempo che condividiamo con i nostri cari.
Proprio come i petali, la nostra vita è fragile e breve, e per questo dobbiamo viverla al meglio, apprezzando ogni momento.
La fioritura del ciliegio è un invito a celebrare la bellezza della vita, anche se temporanea.
Consiglio: utilizza l’apertura più ampia (numero f basso) per ottenere un piacevole effetto bokeh e far risaltare il fiore dallo sfondo.
Margherita o Pratolina (Bellis perennis)
Nella mitologia romana, la Margherita è simbolo di castità e trasformazione. Vertumno, il dio delle stagioni, si innamorò perdutamente della ninfa Belidi, ma lei rifiutava il suo amore.
Per sfuggire alle sue incessanti avances, Belidi si trasformò in una margherita, trovando così rifugio tra i fiori.
Questo fiore delicato ci parla di cambiamento e rinascita, ricordando che a volte la trasformazione è l’unica via per trovare pace.
Consiglio: cerca di includere insetti o gocce di rugiada, che possono aggiungere interesse e dinamismo alla composizione.


Questi fiori primaverili che vediamo ogni giorno nascondono storie antiche e leggende che ci invitano a guardare oltre la loro semplice bellezza.
Comprendere i miti e le tradizioni legate ai soggetti che fotografiamo aggiunge valore alle nostre immagini, permettendoci di catturare non solo la loro forma, ma anche il loro spirito.
Nella fotografia naturalistica, conoscere ciò che immortaliamo ci aiuta a raccontare storie visive più ricche e coinvolgenti.
Quali sono i tuoi fiori preferiti da fotografare?
Testo e foto di Alvaro Foglieni

Grazie Alvaro per questo articolo, le storie legate ai fiori sono davvero meravigliose. I fiori primaverili sono i preferiti di Luisa, mentre io Pietro dovrò aspettare ancora un po’ perché amo i papaveri. Complimenti anche per le belle inquadrature!