La nebbia ha il potere di trasformare una città come Milano in un luogo fantastico, avvolto da un’atmosfera misteriosa e unica.
Le strade e i vicoli sembrano galleggiare in un’altra dimensione, dove tutto appare più morbido, sfumato e silenzioso.
Tuttavia, nonostante il fascino indiscusso della nebbia, fotografarla non è affatto semplice, perché presenta una serie di difficoltà tecniche e creative.
Per ottenere scatti suggestivi e ben riusciti, è necessario essere preparati e conoscere alcuni trucchi del mestiere: ecco i miei consigli per affrontare al meglio questa sfida fotografica urbana.
 

La nebbia può confondere l’esposimetro della fotocamera, portando a immagini sottoesposte.
Per evitare questo, consiglio di aumentare la compensazione dell’esposizione di +1 EV e scattare in modalità RAW per correggere eventuali errori in post-produzione.
La luce diffusa e la scarsa visibilità possono mettere in difficoltà l’autofocus, quindi preferisco utilizzare la messa a fuoco manuale.
Porta sempre un treppiede, utile per scatti con tempi lunghi, soprattutto all’alba o al tramonto.
Questi accorgimenti ti aiuteranno a ottenere immagini bilanciate e di alta qualità.

Uno dei principali problemi della fotografia nella nebbia è che le immagini possono risultare piatte, prive di contrasto e profondità.
Per ovviare a ciò, includo sempre un elemento in primo piano, come una persona, un’auto o una struttura architettonica.
Questo piccolo accorgimento aiuta a creare un senso di scala e tridimensionalità nell’immagine.
Un altro consiglio che adotto spesso è sfruttare la luce che filtra attraverso la nebbia, ad esempio dai lampioni o dai fari delle auto.
Questo tipo di illuminazione laterale o retroilluminazione enfatizza la struttura della nebbia e aggiunge un effetto drammatico e misterioso alla scena.

Quando fotografi nella nebbia, l’umidità è ovunque e può facilmente depositarsi sull’obiettivo e sul corpo della fotocamera.
Per evitare che la condensa rovini i tuoi scatti, porto sempre con me un panno in microfibra per pulire frequentemente l’obiettivo.
La nebbia è un elemento perfetto per dare sfogo alla tua creatività.
Mi piace giocare con le silhouette, scattando con la luce che proviene da dietro i soggetti per creare forme scure e ben definite contro lo sfondo etereo.
Se vuoi aumentare le opzioni di editing, prova a scattare più esposizioni (HDR): questo ti permetterà di avere più dettagli sia nelle ombre che nelle luci.

Quando la nebbia avvolge una città come Milano, salire in alto per fotografarla può regalarti scatti spettacolari e unici.
Gli edifici più alti, come la torre UniCredit o il Bosco Verticale, avvolti dalla coltre nebbiosa si dissolvono nel nulla.
Questo punto di vista elimina il caos visivo delle strade sottostanti, mettendo in risalto linee e forme architettoniche.
Pianifica i tuoi scatti al mattino presto o al tramonto, quando la luce è morbida e diffusa.
Ti assicuro che catturerai immagini magiche e indimenticabili!

Fotografare la nebbia in città, come nelle strade di Milano, è un’esperienza unica e affascinante, ma richiede pazienza, preparazione e attenzione ai dettagli.
Conoscere le difficoltà tecniche e sapere come affrontarle ti aiuterà a catturare immagini capaci di trasmettere l’atmosfera magica e surreale di queste condizioni meteorologiche.
Non dimenticare di sperimentare e lasciarti ispirare: i tuoi scatti raccontano una storia e la nebbia è uno degli scenari più suggestivi per darle vita.
Quale aspetto della fotografia naturalistica trovi più difficile?

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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2 commenti

  1. Le immagini che accompagnano questo articolo sono davvero molto molto suggestive. Grazie per i consigli puntuali e preziosi, come sempre da mettere in pratica subito!

    1. Author

      Grazie Luisa e Pietro, per il vostro commento!
      È sempre un piacere sapere che le immagini e i consigli condivisi riescano a ispirarvi.
      Dopo un po’ di tempo di silenzio, ritrovarvi qui è davvero una gioia!
      Continuate a mettere in pratica ciò che vi appassiona, non vedo l’ora di sapere come andranno le vostre esperienze fotografiche.
      Un abbraccio.

      Alvaro

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