Ricevo una telefonata: “Ciao, sei ancora interessato a fotografare il Picchio nero?”
“Sì certo, in realtà lo cercavo per un amico che ha la passione per questo uccello” risposi.
“Conosco un posto perfetto, se vuoi, domani ti porto!”
Tutto è cominciato così e il giorno dopo mi sono ritrovato in una piccola radura, nascosto tra gli alberi, con la fotocamera puntata su un magnifico Picchio nero.
Se sei curioso di sapere come è andata a finire la giornata e quali sfide ho incontrato, continua a leggere il racconto completo!
Credo di non sbagliare se dico che il Picchio nero è sempre stato uno degli uccelli più affascinanti ed elusivi da fotografare.
La prima volta che l’ho incontrato, in Germania, ho faticato non poco ad avvicinarmi, nonostante i suoi tambureggiamenti fossero chiarissimi.
Con il suo piumaggio nero lucido e il becco color avorio, è impossibile non riconoscerlo, ma avvistarlo è tutt’altra storia.
Ho imparato che, senza conoscere il posto esatto, rischi di vagare per ore sentendolo senza mai riuscire a vederlo.
Arriviamo in un grande bosco, abbastanza fitto di alberi vecchi, alcuni dei quali ormai morti o in decomposizione, l’habitat ideale per il Picchio nero.
Ci muoviamo lentamente, cercando di fare rumore il meno possibile, nascondendoci dietro tronchi e cespugli, indossiamo abiti dai colori neutri per mimetizzarmi.
Alla fine, ci fermiamo nascosti dai rami e dai cespugli e aspettiamo.
So che fotografarlo richiede una pazienza infinita.
Dopo poco, arriva e si posa su un tronco a pochi metri da me, guardandosi intorno con attenzione.
Io rimango immobile, cercando di trattenere persino il respiro, sperando che non mi noti. Il Picchio nero esplora con calma ogni fessura del tronco.
A un tratto, interrompe la sua attività, forse mi ha percepito.
Si ferma, mi osserva, valutando se sono una minaccia.
Il mio cuore batte forte, ma resto immobile, sapendo che un solo movimento potrebbe farlo volare via in un attimo.
Dopo pochi secondi, torna alle sue ricerche e io ne approfitto per scattare una serie di foto in modalità raffica.
Non soddisfatto della sua prima scelta, il Picchio nero ha cambiato quattro alberi prima di fermarsi definitivamente.
Ho impostato la fotocamera con la messa a fuoco a singolo punto centrale per catturare ogni dettaglio delle penne, mentre si muoveva incessantemente sul tronco.
Il diaframma è tutto aperto così da garantire nitidezza al soggetto e lo sfondo sfocato.
Ho iniziato con una velocità dell’otturatore alta, 1/2000″, per evitare di perdere i momenti dinamici, come il suo becco che colpisce il legno (foto bruttissime, cestinate tutte!).
Poi, vedendo che si fermava ogni tanto per qualche istante, ho abbassato la velocità per ottenere scatti più nitidi e dettagliati.
L’uccello, completamente assorto nel cercare la preda, sembrava non accorgersi della mia presenza, offrendomi un’occasione unica per catturare quel momento magico.
Mi piace pensare che quell’esemplare mi abbia concesso un momento di fiducia, permettendomi di fotografarlo senza timore.
Quando è volato via, ho capito che non è stato solo un incontro, ma un’esperienza che porterò sempre con me.
Qual è il tuo “momento indimenticabile” nella fotografia di uccelli selvatici?
C’è un incontro particolare con un uccello, che ti è rimasto impresso?
Testo e foto di Alvaro Foglieni
Bellissimo questo racconto, grazie Alvaro. Abbiamo percepito le stesse tue emozion, come se fossimo lì con te nella radura! Non abbiamo ancora avuto la fortuna di incontrare il Picchio nero, ma speriamo prima o poi di poterlo fotografare. Una grande emozione invece ce l’ha regalata il Cannareccione, fotografato questa primavera mentre cantava a squarciagola. Abbiamo scattato tantissime foto e non volevamo più andare via. La natura non smette mai di affascinarci!
Grazie di cuore, Luisa e Pietro per complimenti!
Sono davvero felice che il mio racconto vi abbia trasmesso le stesse emozioni che ho provato in quella radura.
Grazie anche per aver condiviso con me il vostro momento speciale!
È proprio vero, la natura sa sempre regalarci emozioni indimenticabili.
Alvaro
Bellisima esperienza, veramente emozionante!!
Io ancora questa emozione di osservare il picchio nero, uccello molto affascinante non l’ho avuta.
Una emozione e incontro molto forte l’ho avuta con un famiglia di colbianco in un piccolo altopiano in montagna. Molto bello quando sono riuscito ha fare uno scatto ambientato in primo piano il colbianco maschio e sullo sfondo il profilo della montagna.
Ciao Antonio, grazie mille per il tuo bellissimo commento!
Il tuo racconto trasmette davvero tutta l’emozione del momento, e posso immaginare quanto sia stato speciale catturare il Culbianco maschio con lo sfondo della montagna: uno scatto sicuramente unico e pieno di atmosfera.
Sono sicuro che presto arriverà anche per te l’incontro con il Picchio nero e sarà altrettanto emozionante.
Alvaro