Il respiro si fa corto, il cuore accelera e i sensi entrano in allerta: ho finalmente trovato il soggetto che cercavo da tempo.
L’eccitazione cresce e sono pronto a premere il pulsante di scatto.
“Aspetta”, mi dico!
“Fermati un attimo e rifletti”.
Negli anni ho imparato che fermarmi un momento per una rapida verifica mentale prima di scattare la raffica, può fare la differenza tra una foto decente e una foto eccezionale.
A ogni scatto cerco di andare oltre gli aspetti tecnici e la semplice foto “ricordo” dell’incontro con il selvatico.
Voglio catturare la sua essenza, non solo un uccello posato su un ramo, ma un momento speciale come un’azione, un’interazione o un’espressione particolare.
Per fare questo, mi pongo poche semplici domande.
Mi chiedo cosa mi emoziona della scena, cosa mi colpisce dell’uccello e cosa la rende unica.
In tutte le foto, cerco quella connessione personale, quel qualcosa che rende lo scatto davvero speciale.
Lascio che la situazione mi influenzi, che mi parli.
E quando premo il pulsante, non voglio solo catturare un’immagine, ma anche l’emozione del momento.
Porsi degli interrogativi può trasformare un semplice scatto in una storia raccontata attraverso la fotografia.
Quella frazione di secondo che mi concedo per valutare la scena può sembrare controproducente, soprattutto di fronte a un soggetto che potrebbe involarsi da un momento all’altro.
Tuttavia, sono certo che questa breve pausa mi ripagherà alla grande quando guarderò la foto.
Non fotografare subito, ma farsi qualche domanda è stata la mia ancora di salvataggio, mi ha permesso di non seguire il mio primo impulso a scattare d’istinto raffiche di inutili foto già viste mille volte.
Prendersi un momento prima di scattare consente di affinare la tua visione e di ottenere scatti unici e memorabili.
Ricorda, la fotografia naturalistica non è solo una questione di tecnica, ma anche di connessione con il soggetto.
Gli spunti forniti nell’articolo ti sono sembrati utili per migliorare la tua tecnica fotografica?
Qual è stato il più grande insegnamento o la lezione più importante che hai appreso facendo fotografia naturalistica?
Testo e foto di Alvaro Foglieni
Proprio bello questo articolo Alvaro, dove oltre a condividere la tua esperienza fotografica racconti anche i tuoi pensieri e le tue emozioni! Noi abbiamo sicuramente imparato ad essere più calmi e tranquilli quando ci avviciniamo ad una specie animale, la curiosità è tanta ed anche la voglia di scoprire come quell’uccellino vive, ma la natura ci invita ad adeguarci ai suoi ritmi e a dimenticare per un po’ i nostri!
Grazie mille Luisa e Pietro, per le vostre bellissime parole!
È vero, la natura ci insegna tanto, soprattutto la pazienza e il rispetto per i suoi tempi.
Sono sicuro che con il vostro approccio calmo e curioso, riuscirete a scoprire ancora di più la bellezza della vita degli animali che osservate.
Alla prossima!
Alvaro