Tra fine agosto e metà settembre, la scelta di cosa fotografare può essere difficile: i fiori estivi sono appassiti e i colori autunnali non sono ancora arrivati.
C’è però un soggetto che cattura la mia attenzione e offre uno spettacolo affascinante: la ragnatela.
Tra le tante realizzazioni spiccano quelle create dai ragni del genere Argiope, caratterizzate da una sovrastruttura complessa e quasi ricamata.
Al centro della tela si trova un elemento a zig-zag chiamato “stabilimentum” che aggiunge un tocco di mistero e bellezza a queste opere d’arte naturali.
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L’Argiope bruennichi, noto come Ragno vespa, è un esemplare molto appariscente che caccia durante il giorno. Utilizza una grande ragnatela di forma circolare, larga oltre 30 centimetri.
La tela è composta da numerosi raggi collegati da strette spire e ricoperta da goccioline adesive.
Al centro della ragnatela la trama è più fitta e spesso include lo “stabilimentum”, una struttura di seta bianca e compatta.
Per questa specie, la parte extra della ragnatela ha un caratteristico motivo a zig-zag, disposto verticalmente e facilmente fotografabile.
Il ruolo dello “stabilimentum” nelle ragnatele è ancora oggetto di dibattito.
Inizialmente si pensava che servisse a stabilizzare la rete, ma questa ipotesi è stata smentita, poiché la misteriosa struttura è solo debolmente collegata alla tela, influendo poco sulla sua stabilità.
Anche l’idea che funzioni come rinforzo contro il vento è stata messa in discussione.
Altre specie di ragni costruiscono ragnatele molto più grandi e sono esposte alle correnti d’aria senza accorgimento particolare per rendere la struttura più resistente.
Studi successivi hanno suggerito che lo “stabilimentum” potesse servire a difendere il ragno dai predatori, come uccelli, vespe e mantidi.
Questa ipotesi è supportata dal fatto che i ragni che costruiscono queste “decorazioni” non rimuovono la loro ragnatela durante il giorno.
Inoltre, il motivo a zig-zag potrebbe camuffare il ragno spezzandone il contorno o facendolo sembrare più grande, incutendo timore nell’attaccante.
Tuttavia, anche questa teoria non è del tutto convincente.
L’ipotesi più recente suggerisce che Il Ragno vespa, rimanendo spesso al centro della sua ragnatela, sia esposto a una forte insolazione che potrebbe causare disidratazione.
Nelle giornate molto calde è stato osservato l’Argiope bere direttamente da una goccia d’acqua.
Lo “stabilimentum” sembra essere strutturato in modo da trattenere più acqua rispetto ad altri tipi di tela.
Esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che i ragni, privati di acqua, vanno immediatamente a cercare lo “stabilimentum” per bere.
Questo supporta l’idea che la struttura possa avere un ruolo cruciale nell’idratazione del ragno.
Sarà questa la soluzione del mistero?
Come puoi ben immaginare, la funzione esatta dello “stabilimentum” rimane ancora sconosciuta.
Nonostante l’incertezza, la sua costruzione richiede un notevole dispendio di energia, il che suggerisce che debba fornire un beneficio significativo.
Nel frattempo, possiamo impegnarci a fotografarlo.
Chissà, forse proprio da una nostra foto emergerà la sua vera utilità.
Foto e testo di Alvaro Foglieni
WOW scopro un mondo affascinante,molto suggestive le immagini del ragno vespa e come sempre molto esaustive tutte le spiegazioni del comportamento di questo ragno.
Mi ha colpito molto la descrizione di quando è in grado di bere da una goccia d’acqua.
Grazie mille Marco per il tuo commento!
Sono davvero felice che le immagini e le spiegazioni sul Ragno vespa ti abbiano colpito.
Continua a seguirci, ci saranno altre curiosità che ti sorprenderanno!
Alvaro
Incredibile questo articolo, ci ha rivelato un aspetto spettacolare della vita del ragno vespa! È così curioso e affascinante da sperare di poterlo fotografare presto. Grazie, bellissime le immagini!
Grazie di cuore Luisa e Pietro per il vostro commento!
Sono davvero felice che l’articolo vi abbia entusiasmato e che le immagini vi siano piaciute.
Fotografare un Ragno vespa è sicuramente un’esperienza unica, spero che presto possiate avere l’occasione!
Continuate a seguirmi, nei prossimi articoli ci saranno altre meraviglie della natura da fotografare!
Alvaro