La magia della fotografia naturalistica risiede nel cogliere momenti che sfuggono all’occhio poco attento, trasformando l’inaspettato in una storia affascinante.
Da lontano, un prato può sembrare solo composto da ciuffi d’erba ma, avvicinandosi, rivela un complesso ecosistema ricco di vita.
Anche in un luogo apparentemente tranquillo possono accadere eventi sorprendenti, come scoprirete tra poco.
Davanti alla natura e ai suoi spettacoli, rimango sempre meravigliato.
Oggi vi racconto una di queste storie straordinarie.
ATTENZIONE: le immagini e il testo dell’articolo potrebbero non essere adatti a persone particolarmente sensibili.
Mi trovo a passeggiare in un prato pieno di cavallette di ogni dimensione e colore.
A ogni passo più di “cento” creature saltano agilmente da uno stelo all’altro.
A un tratto un movimento frenetico, tra i rami di un cespuglio, attira la mia attenzione: una cavalletta è intrappolata in una ragnatela realizzata dal Ragno vespa.
Lotta disperatamente per liberarsi da quei fili di seta appiccicosi.
Purtroppo, le sue possibilità di fuga sono davvero minime, la morsa della trappola è implacabile.
Anche se la maggior parte dei ragni sono innocui per noi, molte persone ne provano un’irrazionale e intensa paura.
Immagina allora cosa deve provare una cavalletta.
Il piccolo ortottero si muove, si agita, si contorce cercando disperatamente di liberarsi.
Deve riuscirci prima che il Ragno vespa si accorga della sua presenza e arrivi ad aggredirlo.
I suoi movimenti producono vibrazioni che si propagano lungo i fili della trappola, allertando il ragno, che capisce immediatamente di avere una preda.
Immediatamente il Ragno vespa si precipita verso la cavalletta e la paralizza con il suo veleno.
Subito dopo, avvolge la vittima in un bozzolo di seta per conservarla e utilizzarla come riserva di cibo.
La vittima lotta e il ragno è costretto a iniettare il veleno più volte, colpendo diverse parti del corpo della vittima.
La preda, viva ma impossibilitata a muoversi, sarà portata al centro della ragnatela dove il ragno potrà cibarsene a suo piacimento.
In questa ultima foto, il Ragno vespa ha avvolto totalmente la cavalletta.
Ora, inizia a nutrirsi, soddisfatto della sua trappola che ha funzionato anche oggi.
Le sue zanne non servono solo per pungere, ma anche per iniettare enzimi digestivi che sciolgono l’interno dell’insetto, permettendogli di succhiare i liquami e lasciando solo l’esoscheletro.
Osservare e fotografare momenti così affascinanti della natura è una sfida rara e preziosa.
Riuscire a catturare il pasto di un Ragno vespa mi offre l’opportunità di condividere con voi un momento intimo e straordinario della sua vita quotidiana.
Quali sono le tue tecniche preferite per avvicinarti agli animali senza disturbarli?
Qual è stata la tua esperienza più memorabile nella fotografia naturalistica?
Testo e foto di Alvaro Foglieni
Se le ottime fotografie sono accompagnate da una altrettanto ottima ed avvincente capacità narrativa, la storia che ne scaturisce diventa un piccolo capolavoro, capace di tenere avvinghiata l’attenzione di ogni lettore. Grazie Alvaro.
L’esperienza più memorabile della mia brevissima frequentazione della fotografia naturalistica è stata il pasto del martin pescatore, anche perché aspettavo da tempo di immortalare quel simpatico brigante,
Grazie mille Roberto per il tuo commento!
Apprezzo molto le tue parole.
Non c’è “preda” migliore di un Martino in azione.
Ti auguro di immortalare presto ogni tuo desiderio.
Alvaro
Davvero molto belle le foto del ragno vespa, complimenti! L’ esperienza che racconti ci è proprio piaciuta. I nostri incontri ravvicinati con gli insetti sono stati soprattutto con le cavallette, questi enormi , giganteschi esseri, con la testa simile ad un alieno!!!
Grazie mille per i complimenti!
Sono felice che le foto del Ragno vespa vi siano piaciute.
Non era affatto scontato visto il soggetto non amato da tutti.
La natura è davvero meravigliosa e la macro fotografia ci permette di scoprire e mettere in evidenza le fattezze più curiose e sorprendenti del micro-mondo.
In merito all’alieno:
“Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata” A. Einstein
Alvaro