Fotografare la natura: Novembre

Il ciclo dell’agricoltura è giunto alla fine e la campagna offre i suoi ultimi frutti.
Le giornate si accorciano e le temperature si abbassano.
L’attrazione più importante di Novembre è il tripudio di colori che possiamo vedere visitando un bosco naturale, in particolare dove abbondano gli alberi a foglie caduche.
Infatti, prima di cadere, le foglie assumono i caldi colori autunnali: giallo, marrone, rosso.
Le Alpi diventando la meta ideale per una gita alla scoperta del “fall foliage”, uno spettacolo naturale unico, che lascia lo spettatore senza parole.

Nei primissimi giorni di Novembre è ancora possibile osservare gli ultimi uccelli in migrazione.
Sono i ritardatari delle tante specie che hanno il picco migratorio in Ottobre.
Successivamente i passaggi caleranno drasticamente e si entrerà in un periodo di stasi per il fotografo della natura.
Durante il mese, arrivano le specie che trascorreranno l’inverno sul territorio della pianura padana.
Da Novembre, fino alla fine di Marzo, le anatre si riuniscono in gruppi che si fanno via via più numerosi, fino alle concentrazioni di migliaia d'individui osservabili in alcune zone di rifugio diurno.
Si registra la presenza costante dell'Alzavola, una piccola anatra che frequenta un’ampia varietà di ambienti umidi, del Moriglione, della Moretta e del Germano reale.
Gli specchi d'acqua aperti, privi di densa vegetazione marginale, sono l'habitat ideale del Fischione.
Nei canneti, arrivano i grandi stormi di Migliarino di palude in migrazione autunnale, per trascorrere la notte in dormitori comuni.
La stragrande maggioranza degli insetti si salva dai rigori dell'inverno rintanandosi in luoghi riparati nel sottosuolo.
Molti depongono uova che si schiuderanno in primavera, altri sopravvivono sotto forma di larve.
Per gli uccelli insettivori inizia il periodo più difficile.
Quando la temperatura si abbassa a pochi gradi sopra lo zero, il bosco diventa un ambiente molto importante per gli uccelli e i piccoli mammiferi.
È qui infatti che si trovavano bacche di ogni genere, nocciole e meline selvatiche.
I frutti del corbezzolo, del biancospino, del sanguinello, del sambuco e della fusaggine diventano l'unica fonte di nutrimento per molti uccelli, in questo difficile mese.
Faine, tassi, lepri e volpi sono invece ghiotti dei frutti del prugnolo.
Gli alberi ormai spogli, possono solo offrire riparo notturno a gruppi numerosi di Storni, Fringuelli, Cardellini e in quantità minore ai Verdoni, Regoli, Fanelli e Lucherini.
Da questo mese, i Gufi comuni aumentano di numero nei roost invernali.
Nelle praterie e nei boschi di montagna non si sentono più volare gli insetti.
Le rane, le lucertole e le lumache si nascondono in un luogo riparato, in qualche cavità del terreno o nel fango e si addormentano fino a primavera.
Le chiocciole, chiudono il loro guscio con una membrana.
Non tutti gli animali sono già in letargo.
Il Camoscio, ad esempio, è in piena attività riproduttiva, con il massimo durante la seconda metà di novembre.
E’ facile assistere ai lunghi inseguimenti a velocità sostenuta, di due maschi, che possono anche concludersi con un contatto violento.
Anche il Tasso, i Cinghiali, i Caprioli e le Lepri non entrano in letargo, mentre lo Scoiattolo, alterna periodi di sonno a momenti di attività.
Conclusioni: le giornate si accorciano e le notti si allungano: alle 21.00 il cielo appare già completamente scuro.
Con il freddo, diminuiscono foschia e umidità dell'aria, a vantaggio di una maggiore limpidezza del cielo.
Se il meteo lo permette, si potranno osservare gli oggetti celesti per molte ore.
Il cielo di Novembre è dominato dalle costellazioni di Pegaso, riconoscibile per le sue quattro stelle disposte a formare un grande Quadrato.