“Bella foto!! Dove l’hai scattata?”…oppure: “Dov’è il posto?”…e ancora: “Dove posso andare per fotografare quell’uccello?”
Domande simili ne ho ricevute molte negli ultimi anni, a volte ho dato le indicazioni, in altri casi no.
La diffusione di certe informazioni (es. avvistamento di una specie, posizioni dettagliate e luoghi dove osservarlo) può avere conseguenze negative per una specie e il suo habitat.
È già successo che alcune segnalazioni circolate on-line siano diventate una calamita per molti fotografi naturalisti, col risultato di un aumento spropositato delle presenze e del disturbo.
Spesso non divulgare il luogo è il modo migliore per proteggere un soggetto raro e il suo habitat.
Il mio suggerimento è di adottare un approccio diverso a seconda della persona che ne fa richiesta, della località, della specie in questione e della circostanza da fotografare.

Supera i confini del documentaristico: cerca in ogni scatto l’anima selvaggia della natura.

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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1 commento

  1. Ciao buongiorno Alvaro come stai?Ho letto il breve articolo e sono d’accordo con te di non divulgare i luoghi delle specie perché purtroppo tanti fotografi naturalisti cosi’ detti mancano di etica naturalistica se cosi’ li vogliamo definire, conosco qualcuno di loro che non si sentono appagati se non hanno la foto a tutti costi e questo e’ sbagliato, anche in ragione d’essere gli animali selvatici sono diffidenti e per svolgere le loro attività biologiche devono vivere con il minimo disturbo possibile.Grazie per l’articolo e ti auguro una buona giornata.

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