La maggior parte degli animali mantiene una distanza di sicurezza dagli esseri umani e da altri potenziali predatori.
Lo spazio varia tra specie e specie, rendendo impossibile stabilire una misura fissa.
Alcuni ti permettono di avvicinarti fino quasi a sfiorarli (es. Germani reali, Cigni, ecc.), altri mantengono una distanza piuttosto elevata (es. Aironi, rapaci diurni, ecc.).
La distanza di fuga è innata e in genere è ereditata dall’aver vissuto brutte esperienze con gli umani.
Per riuscire a fotografare bene gli uccelli, devi mantenere una distanza tale da non causare allarme, solo così sarai in grado di catturare scene e comportamenti naturali.
Mentre ti avvicini, l’uccello ti studia, determina la tua distanza, decifra il tuo atteggiamento (sei un predatore o un semplice “passante”?) e stima il rischio di rimanere posato.
Apparire il meno pericoloso possibile è un must per chi pratica caccia fotografica, perché ti permetterà di guadagnare qualche metro.
Questo articolo analizza le diverse situazioni relative alla distanza di fuga.

Cattura il volo degli uccelli al momento giusto con la fotografia.

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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