Alcuni fotografi naturalisti, pubblicano i loro scatti per mostrare un incontro insolito (una specie rara, una luce particolare, un’azione insolita del soggetto o un avvenimento unico, ecc.), altri invece postano sui social qualsiasi evento hanno fotografato.
Entrambi ritengono di aver realizzato una bella foto, ma non è così!
Guardando le immagini, lo spettatore capisce subito se ha che fare con un autore talentuoso o con un fotografo meno dotato che produce solo una serie di scatti, spesso ripetitivi.
Il talento non è una dote innata.
Ognuno di noi può svilupparlo con la pratica, la dedizione, lo studio e la voglia di migliorarsi continuamente.
Se hai da poco iniziato questo hobby, togliti dalla testa di poter fare una foto di qualità tale da essere utilizzata come copertina di una rivista di natura.
Molte delle variabili che influiscono sulla qualità di un’immagine derivano dall’esperienza e dalla competenza che si acquisisce con l’attività.
Non credere a chi attribuisce il merito di un scatto interessante ad “un colpo di fortuna”!
La “fortuna” la crei con l’aumentare delle tue conoscenze tecniche e naturalistiche.
La pratica, ti aiuterà a scoprire come ascoltare, muoverti e vivere la natura e i suoi abitanti.
Essere un fotografo naturalista richiede molto tempo, pazienza e applicazione.
Lo so, ora mi dirai che …non hai tempo, …la famiglia, …il lavoro e tante altre storielle.
La verità è che non hai voglia di applicarti.
Ricorda però, se vuoi progredire e migliorare le tue foto lo puoi fare solo sul campo, cercando soggetti liberi e luoghi poco battuti.
Solo così diventerai un vero fotografo naturalista e non un collezionista di foto “segnaletiche” di animali selvatici.
Molto più di quanto credi, lo spettatore sa valutare la veridicità di una foto scattata in condizioni controllate…anche se non lo dichiari.
Non ci vuole un genio per capire come è stata scattata la foto!
Certi “ritratti” che riempiono il fotogramma di animali elusivi e timidi, quei “primi piani” di specie molto difficili da avvicinare e le composizioni perfette con colori improponibili in natura, stonano e fanno sorridere.
Chi pratica caccia fotografica sa pesare nel modo corretto un’immagine, il soggetto fotografato, la posa naturale e le condizioni di scatto.
Le immagini scattate da un capanno a pagameto falliscono perché mostrano palesemente che non c’è stata alcuna difficoltà a realizzare quello scatto.
L’essenza della fotografia naturalistica è una foto che mostra un evento, un attimo di vita di un animale libero in natura.
Per questi fotografi “pseudo naturalisti” è importante solo lo scatto, …quanto sono vicini, …quanto è nitida l’immagine, …quanto è bello lo sfondo, … e come funziona bene il loro super obiettivo abbinato all’ultimo modello di fotocamera acquistata.
Sono estasiati unicamente dalla loro foto e non del momento vissuto e del contatto con il selvatico avvenuto dopo sforzi.
Il comportamento e l’interazione con lo spettatore sono le uniche due caratteristiche che separano le normali foto di fauna, dalle grandi immagini di natura.
Elementi come il ritratto su un bel posatoio, il colore della luce, il contrasto cromatico, lo sfondo privo di distrazioni sono dei bonus “extra” all’immagine, è il comportamento naturale dell’animale o lo scambio di sguardi con il soggetto a trasformarla in una foto eccezionale.
Ed infine, basta primi piani di uccelli che non fanno altro che stare posati, in piedi e di lato.
Fotografa uccelli che fanno “cose di animali” che vivono la loro quotidianità in natura, ad esempio: mangiare, combattere, accoppiarsi, volare, interagire con altre specie, pulirsi, dormire, ecc.

Conclusioni:
Man mano che le escursioni fotografiche aumentano, migliorano le nostre esperienze tecniche e le nostre immagini acquisiscono una potenza.
Non cedere alle fotografia in condizioni controllate, evita il déjà vue, spingi per produrre il meglio.
Più ti alleni e più saprai quanto vicino puoi arrivare per ogni specie uccello.
Fotografa in natura, non in un set all’aperto.

Il dettaglio è poesia: cerca la magia nell’infinitamente piccolo e nell’immensità della natura.

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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2 commenti

  1. Grazie mille Alvaro per i tuoi preziosi consigli.In effetti noto che alcuni pseudo fotografi naturalisti non hanno tanta voglia di fare il minimo sforzo di studiare l’ambiente e gli animali.Secondo la mia personale esperienza sono anni che cerco di realizzare scatti del bramito del Cervo e non ci sono mai riuscito ma so di certo che applicandomi nel tempo posso realizzare degli scatti interessanti oltre che del Cervo di qualsiasi specie animale.Un buona serata.

    1. Author

      Grazie mille Carmelo per i tuoi complimenti, spero che il 2021 sia l’anno buono per fotografare il Cervo in amore!

      Continua a seguirmi
      Alvaro

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