L’ultimo mese dell’anno è arrivato.
Il 2020 sarà ricordato come l’anno della pandemia di COVID-19, che ha portato in tutto il mondo sconvolgimenti sociali ed economici, ha cancellato eventi e bloccato le attività, chiuso territori e visto tante persone morire.
Abbiamo imparato ad usare nuove parole come: lockdown, mascherina, assembramento, distanza sociale, CSS, OMS, DPCM, quarantena, tampone faringeo, asintomatico, fascia rossa, arancione e gialla, ecc.
Ci sono stati momenti brutti (le immagini dei camion militari che nella notte tra il 18 e il 19 marzo sfilavano per le vie di Bergamo trasportando le salme delle persone decedute per Covid) e giornate impossibili da dimenticare (la morte di mia mamma).

Devo dire però che ci sono state anche occasioni di gioia, come a compensare queste tragedie,  (il 4 maggio ha segnato la fine della quarantena con le prime uscite da casa) e di …”godimento” (La Juventus vince il nono scudetto di fila).
Ovviamente è stato un anno che non ho viaggiato come avrei voluto e non ho fotografato molto.
Ho perso la migrazione dei bianconi, il passaggio dei limicoli nelle risaie lombardo-piemontesi, le parate nuziali dello Svasso maggiore, i primi sfarfallamenti e tutti i fiori primaverili che sbocciano ai primi raggi di sole di marzo e tutti i caldi colori del foliage, le nebbie di inizio autunno e gli spostamenti autunnali degli uccelli verso i paesi più caldi.
Confesso di essermi sfogato nei mesi estivi, quando ho potuto realizzare alcuni progetti fotografici che avevo in cantiere da tempo.

In generale, il 2020 è stato utile perché nelle tante giornate passate forzatamente in casa ho studiato “Fotografia”: ora ho più dimestichezza con alcune funzioni delle mie fotocamere vecchie e nuove, ho imparato nuovi trucchi con Photoshop, ho visitato virtualmente alcune località che non conoscevo, ho partecipato a webinar e conosciuto “on line” nuovi amici appassionati di fotografia naturalistica.
Credo che tutto questo abbia contribuito a migliorare la mia fotografia.

Gli articoli che posterò nelle settimane di Dicembre, riguardano più la persona che la pura tecnica fotografica.
Vogliono essere un inno al fotografo che ama questo hobby, vantare i sinceri e umili praticanti della caccia fotografica, sono un’esortazione ad uscire e fotografare con più frequenza, una spinta a credere nelle proprie capacità fotografiche.
Considerazioni, pensieri, spunti di riflessione e …un po’ di humor.

Spero che il 2021 ti offra felicità, serenità e grandi momenti da ricordare.

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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