Di solito associamo le farfalle ai caldi giorni estivi, quando i fiori sono abbondanti e questi insetti colorati svolazzano con grazia di bocciolo in bocciolo.
Anche se l’estate è finita, hai a disposizione un paio di mesi per fotografare le farfalle.
In settembre ed ottobre puoi ancora trovare diverse specie di Lepidotteri intente a cercare il nettare nei pochi fiori selvatici sbocciati in questo tardivo periodo dell’anno.

Senza il caldo intenso e la siccità dell’estate, le farfalle sono ancora più attive per qualche settimana.
È un momento favorevole per fotografarle perché sono concentrate ad accumulare nettare e saranno meno propense all’involo.
Per le specie che vanno in letargo (alcune Vanesse, che passano l’inverno come adulte) e per le migratici, è una questione di vita o di morte.
Devono nutrirsi il più possibile e depositare notevoli riserve di grasso nei loro corpi per sopravvivere all’inverno.
Se non riescono a trovare abbastanza nettare, non ce la faranno a rimanere vive fino alla prossima primavera.
Lo stesso dicasi per le specie che migrano al sud (es: Vanessa del cardo, Vanessa Atalanta, ecc.) perché il nettare è il carburante per il volo delle farfalle.

Per fotografare le farfalle autunnali, sono andato nel Parco regionale di Montevecchia e della valle del Curone, una piccola area naturale protetta di grande interesse ambientale.

Il parco è attraversato da una decina di sentieri che toccano le zone più belle e caratteristiche.
In particolare, mi sono concentrato sui prati magri, ambienti ideali per la macrofotografia perché ricchi di fiori e farfalle diurne.
Nelle 3 volte che ho visitato il parco (metà settembre, fine settembre e metà ottobre) ho fotografato i seguenti soggetti:

· Vanessa dell’ortica, abbastanza numerosa e confidente.

Anche se sei un po’ lontano dal soggetto scatta comunque una foto alla farfalla, realizzerai una foto ambientata, cioè un’immagine che mostra il soggetto nell’ambiente.
Gli scatti che mostrano l’habitat forniscono a chi le osserva maggiori informazioni sulla vita del soggetto.
Così facendo, aggiungerai un interessante elemento narrativo alle tue fotografie.

· Anche l’Atalanta, nota anche come Vulcano, è stata abbasta facile da avvicinare.

La trovi più frequentemente nelle radure fra gli alberi e nei cespugli.
E’ una farfalla che migra a sud (il volo è potente, veloce, instancabile), ma è non è raro trovare degli individui che svernano alle nostre latitudini.
Se mentre ti avvicini, la farfalla vola via, non seguirla subito, ma fermati e aspetta.
È probabile che ritorni sullo stesso fiore o vicino (specie se a terra c’è del fango o umidità).
La maggior parte delle farfalle sono territoriali e tu hai invaso il loro territorio, ma si rendono conto rapidamente che non sei un pericoloso predatore e così tornano alla loro attività.

· I Pieridi più comuni come, la Cavolaia maggiore, la Cavolaia minore o rapaiola e la Pieride del navone. sono aumentati notevolmente di numero durante l’estate e adesso sembrano essere ovunque nel Parco.

Sono ancora in modalità di riproduzione e il tempo è un fattore essenziale perché è la loro prole che, come pupe, dovrà affrontare il prossimo inverno.
Avvicinati sempre molto lentamente e se possibile fallo da dietro.
I movimenti improvvisi spaventano le farfalle, quindi spostati con un andamento regolare e continuo.
Della Cavolaia minore stanno volando i soggetti della seconda covata, sono piuttosto giallastre nella parte inferiore, il che conferisce loro un aspetto cremoso quando le vedi svolazzare.
Avanza chinato o in ginocchio, tieni il corpo raccolto per renderti il più piccolo possibile.
Rispetto alle due Cavolaie, il Pieride del navone ha un volo lento e sverna in forma di crisalide.

· Nei prati magri della Valle del Curone, le piccole Licenidi (es: Icaro) sono tante e ovunque.

Sono soggetti abbastanza timidi e subito pronti all’involo.
È probabile che qualche soggetto voli via proprio mentre ti prepari a premere il pulsante di scatto.
Un modo migliore per non spaventarli è assicurarsi che la tua ombra non li copra.
Le farfalle vedono l’ombra come un potenziale predatore che si avvicina e allarmate volano via.

· La Polygonia c-album è una delle prime farfalle che vedi volare in primavera e una delle ultime in autunno.

I soggetti che ho visto nel Parco sono dell’ultima generazione che fra qualche settimana cercheranno cavità nelle rocce e nei tronchi per trascorrere l’inverno in letargo.
Come tutti gli insetti, è più probabile che le farfalle rimangano ferme se sono occupate.
Vai a fotografarle al mattino presto quando attendono i raggi del Sole per riscaldarsi.
Nella calura del giorno sono molto attive e meno propense a farti avvicinare.

· Argo bronzeo (Lycaena phlaeas), erano così attivi che dovevano essere della terza generazione.

È una farfalla molto attiva nelle ore calde della giornata.
Vola veloce, vicina a terra sui prati fioriti dove si ferma spesso a riscaldarsi al sole.
I maschi difendono energicamente il territorio volando contro qualsiasi oggetto svolazzante.
Quando si pratica macrofotografia, la profondità di campo è sempre un problema.
Il tuo obiettivo deve essere quello di mantenere l’intera farfalla a fuoco.
Il diaframma f/11 è un buon punto di partenza, così come il tenere la fotocamera parallela alle ali.
Scatta in priorità di diaframma, con un basso valore ISO e prendi più foto che puoi.

· La Vanessa del cardo (Vanessa cardui) ha un volo veloce e potente e nel Parco l’ho trovata in ogni tipo di ambiente.

È una migratrice di lungo raggio e da fine agosto i membri della terza generazione iniziano il loro viaggio verso sud per raggiungere i luoghi di svernamento.
È facile fotografala mentre succhia il nettare perché si lascia avvicinare facilmente.
Per realizzare una foto di grande effetto posizionati all’altezza degli occhi della farfalla.
Mantieni la composizione molto semplice.
Prima di scattare, esegui un controllo del perimetro dei quattro lati intorno al soggetto principale e spostati fisicamente per eliminare o aggiungere elementi naturali.

Conclusioni:
Di tutta le bellezze della natura, le farfalle sono forse il soggetto più eclatante.
Il loro aspetto vivace e i fiori colorati di cui si nutrono, sono la combinazione ideale per immagini sorprendenti.
Le poche specie descritte nel mio articolo non indicano la vera diversità di farfalle che si trovano nel Parco regionale di Montevecchia e della valle del Curone.

Come inquadrare in macro: consigli e suggerimenti.

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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