I boschi ombrosi delle Orobie bergamasche sono l’habitat ideale per il Ciclamino*.
Quest’estate ho avuto modo di passeggiare in alcune faggete con la macchina fotografica e questo profumato fiore selvatico è stato molto spesso il protagonista delle mie macro.
Analizzando le foto scattate ai Ciclamini, ho capito che il fiore è solo un elemento dell’immagine e che è lo sfondo a fare la differenza tra uno scatto noioso e uno meraviglioso.
Uno sfondo disordinato, con molti elementi di disturbo può rovinare un’immagine e guidare l’occhio dell’osservatore lontano dal soggetto principale.
Spesso siamo così concentrati sul fiore, da dimenticare lo sfondo.
È un errore!
Grave!
Uno sfondo ordinato fa “risaltare” il fiore, il protagonista della tua foto.
In questo articolo, parlerò delle difficoltà incontrate nelle differenti riprese e come ho risolto i problemi dello sfondo:
Fiore in primo piano
I primi piani richiedono un esemplare floreale eccellente dal punto di vista strutturale, una luce uniforme e uno sfondo semplice di un colore complementare o contrastante.
Dopo aver scelto con cura il soggetto, controlla lo sfondo: la luce che lo illumina, il colore e distanza dal soggetto.
Evita gli sfondi che hanno una luce a chiazze perché attirano l’occhio dello spettatore e distraggono.
La distanza dal soggetto principale è cruciale, così come il diaframma e l’obiettivo in uso.
Lo sfondo ideale dovrebbe essere almeno 30cm dietro il fiore.
Più è lungo l’obiettivo, più lo sfondo risulterà sfocato.
Controlla sempre il diaframma che stai utilizzando.
Premendo il pulsante dell’anteprima profondità di campo sulla fotocamera, verifica che lo sfondo sia sfocato e che diventi una semplice sfumatura di colore che esalta magnificamente il tuo fiore.
Se l’ambiente è scarsamente illuminato, è importante avere un obiettivo macro molto luminoso.
Grazie alla combinazione dell’eccezionale tecnologia IS ibrida, dell’apertura di f/2.8 dell’obiettivo Canon EF 100mm e del rapido sistema di messa a fuoco automatica USM, non ho mai avuto problemi di messa a fuoco.
Non accontentarti della prima impressione, ma gira intorno al soggetto per vedere se una prospettiva laterale o posteriore ti consente di creare uno sfondo ancor più efficace.
Se il soggetto principale si perde nel caos del fondale, la foto risulterà brutta.
Sono il soggetto, lo sfondo e la luce a dettare l’angolazione che funziona meglio.
Se capisci di non riuscire a lavorare con quello sfondo, hai due possibilità:
– cambia fiore;
– avvicinati molto in modo che lo sfondo sia completamente eliminato.
Per la massima nitidezza del fiore, il più delle volte dovrai impostare un diaframma chiuso (f/8 o f/11), una velocità di scatto veloce (< 1/250″) e la sensibilità ISO più bassa possibile (Valore 100).
La qualità della luce disponibile giocherà un ruolo significativo sul risultato finale e solo una corretta illuminazione ti permetterà di cogliere pienamente i più fini dettagli e la texture del soggetto.
Per ottenere la condizione ideale di luce, è necessario illuminare il soggetto con il flash.
Per le foto ho utilizzato un diffusore argentato posto sul flash (CANON 430EX II SPEEDLITE) in modo da far rimbalzare la luce e renderla più morbida.
Questo sistema mette in risalto le trame del fiore e lavorando sulla compensazione dell’esposizione, ottengo un’illuminazione più o meno “vivace”.
Il diffusore ha una dimensione tale da realizzare un’illuminazione uniforme in tutto il fotogramma.
Quando fotografi un singolo fiore, mantieni il design dell’immagine il più semplice possibile.
Non devi sempre cattura l’intero fiore per creare un’immagine di grande impatto.
Prova a fotografare pezzi di fiore, inquadra solo una determinata parte del fiore, puoi creare immagini uniche e misteriose.
Fiori nel loro ambiente
A volte può essere bello includere nello scatto anche un po’ di ambiente.
Fai un passo indietro e riprendi anche il paesaggio circostante, puoi aggiungere qualcosa di unico alla tua immagine
La sfida è trovare il giusto equilibrio tra i fiori e l’ambiente circostante.
Inizia identificando i fiori che creeranno un forte elemento di primo piano.
Cerca un gruppo dove i singoli soggetti non si sovrappongono, ma risaltano individualmente.
Quindi, trova un angolo che mostri i fiori e la loro posizione rispetto al contesto.
Nella maggioranza dei casi, avrai bisogno di scattare a livello suolo e abbastanza vicino al soggetto.
La mia attrezzatura macro è formata da una reflex (Canon 6D Mark II) e una compatta (Canon G7X Mark II).
Entrambi le fotocamere offrono l’indiscusso vantaggio dello schermo touch orientabile, una libidine per la cervicale quando si fotografano i fiori alti pochi centimetri da terra.
La Canon G7X mi consente di realizzare delle macro con un ampio angolo di visione.
È sempre e solo con questa fotocamera che realizzo gli scatti “ambientati”.
Il più grande vantaggio delle riprese con la Canon G7X è la possibilità di usare un obiettivo ultra-grandangolare a distanza ravvicinata, perché grazie ad una prospettiva “esagerata” stabilisce una relazione più forte tra il fiore e il suo ambiente circostante.
In aggiunta, non solo fa risaltare il soggetto, ma crea anche un senso di profondità e spazio nella foto.
La qualità della luce è cruciale in macrofotografia e spesso, la luce solare estiva diretta è troppo intensa (troppo contrasto) per scatti di alta qualità.
Nel caso di necessità (es. luce di riempimento o illuminazione nel sottobosco) io ho utilizzato Il CANON 430EX II SPEEDLITE come fonte di luce esterna.
Il flash è molto potente (numero guida 43) ed è necessario scattare alcune foto di prova in modo da regolare la luce e se necessario, intervenire manualmente diminuendo la prestazione di 1/3 di stop alla volta.
Questa operazione l’ho svolta ogni volta che mi accorgevo di non aver ottenuto l’esposizione desiderata.
Anche con attiva la misurazione E-TTL (garantisce un’esposizione accurata del flash anche con luci riflessa), ho sempre utilizzato un diffusore portatile montato direttamente sul lampeggiatore.
Il flash era impostato sulla parabola di 105mm per una copertura ottimale della scena.
Conclusioni
OK, la tecnica è importante, ma è la tua capacità di vedere un’immagine con gli occhi della mente che deve guidarti allo scatto perfetto.
Per creare immagini da urlo, devi saper guardare oltre i fiori stessi, oltre le impostazioni della fotocamera e le linee guida fotografiche.
Sei tu quello che decide cosa includere e come rappresentarlo.
In una foto, c’è molto di più che le semplici impostazioni della fotocamera.
* Secondo una delle tante leggende che fanno del Ciclamino il protagonista, mi piace ricordare quella di re Salomone che indossava una corona di gemme di questo delicato fiore.
Quando gli ebrei furono deportati a Babilonia, i fiori si chinarono, dicendo: “Quando un figlio di Davide salirà di nuovo sul trono e la corona tornerà a Gerusalemme, noi rialzeremo le nostre teste”.
Ovviamente la spiegazione botanica è tutt’altra: il Ciclamino guarda sempre all’ingiù per proteggere il suo polline e non inzupparlo in caso di pioggia.
Applica i consigli di Pixel di Natura per le impostazioni ottimali del diaframma per macro dettagliate.
Testo e foto di Alvaro Foglieni
Per consigli pratici su come migliorare le tue foto naturalistiche, segui la nostra pagina gruppo Facebook.