Col passare degli anni ho cambiato più volte idea sulle caratteristiche che rendono bella un’immagine naturalistica.
Quando ho iniziato a fotografare la natura (metà anni ’70), si trovavano pochissime informazioni sulla caccia fotografica e quelle poche immagini che vedevo su qualche rivista patinata, mi sembravano “perfette”.
Le mie foto invece avevano molti difetti, ma l’entusiasmo giovanile e la passione per questo nuovo hobby, mi facevano chiudere gli occhi.
Non era certo per superbia se li ignoravo, ero ignorante della materia e non avevo ancora davvero imparato i trucchi della fotografia naturalistica.
Con il passare del tempo, mi accorsi dello sfocato, dell’esposizione errata, del mosso e della pessima luce presente in molti miei scatti.
Cercai di correggere gli errori di esposizione, utilizzai un mono piede per ottenere foto nitide e capii a mie spese l’importanza di una luce di qualità.
Il risultato fu scontato: migliorati gli aspetti tecnici, ne giovò anche la qualità della mia fotografia.

Dal niente, al troppo: arrivò il periodo (inizi anni ’90) in cui l’immagine doveva essere tecnicamente perfetta per essere buona.
Se una foto era leggermente sfocata o se l’illuminazione non era eccezionale, la scartavo.
Se c’era una minima distrazione sullo sfondo o in primo piano, la cestinavo!
Studiai e imparai le regole.
Le imparali così bene, da applicarle senza un pensiero cosciente.
Guardando oggi le immagini di quel periodo vedo solo una serie di foto naturalistiche sterili e a volte noiose, anche se tecnicamente valide.
Avevo capito come avvicinarmi agli uccelli e come ottenere primi piani e sfondi puliti, ma nient’altro.
Giusto per intenderci, sono le classiche foto di “ritrattone” di un uccello, soggetto in primo piano unico protagonista e tutto il fotogramma nitido.

Oggi, penso che una bella foto di uccelli selvatici debba innanzi tutto suscitare un’emozione nello spettatore.
Una foto fantastica va ben oltre gli aspetti tecnici dello scatto e delle regole di composizione, anzi in alcune situazioni può essere anche in opposizione a loro.
A volte una foto funzione anche se non è tecnicamente perfetta, perché l’insolito angolo di ripresa e l’illuminazione superano la mancanza di nitidezza.
Saper immortalare il momento dell’incontro, l’interazione con il soggetto e l’atmosfera generale, sono questi i fattori che contano più di qualsiasi cosa.
Non vorrei esser frainteso, non pubblicherei mai una foto che si presenta decisamente sfocata.
L’immagine deve comunque essere nitida nei punti giusti.
Spero solo che lo spettatore perdoni le eventuali lievi carenze tecniche, perchè preferisce godersi la composizione nel suo insieme.
A mio modo di vedere, la chiave del successo è nel non lasciare che la cura maniacale degli aspetti tecnici dominino l’immagine e la tua creatività.
Infrangere le regole di composizione può portare a risultati creativi molto interessanti.
Ovviamente deve essere fatto bene e nel modo corretto.
In realtà, nella fotografica non ci sono regole rigide e non ci sono nemmeno penalità per averle trasgredite.
I puristi della tecnica la pensano diversamente e troverai sempre qualcuno che criticherà la tua composizione.
Io sono più propenso a dar libero sfogo all’espressione creativa piuttosto che seguire ciecamente la perfezione tecnica.
Essere troppo tecnici spesso produce fotografie con poca profondità e scarsa sensibilità.
L’esperienza mi ha insegnato che non è sempre necessario applicare le regole di composizione in modo rigido.
Composizione significa “mettere insieme” ed è il modo in cui disponi ciò che vedi sulla scena che determina se hai un’immagine equilibrata e ben organizzata.
Se gli elementi non sono collocati bene, le tue foto non saranno belle.
Mantieni la flessibilità e sii pronto a modificare o rompere le regole di composizione se non funzionano per la tua fotografia.
Prova, esperimenta, tenta nuove angolazioni.
Sposta la fotocamera in modo che il soggetto sia più vicino al bordo del fotogramma.
Sembra migliore la foto?
Metti il soggetto più centrale.
Potenzia la tua composizione?
Ti piace il risultato che vedi?
Se è così, scatta!
Lascia stare le disposizioni della regola dei terzi!

Conclusioni
Non accontentarti mai della prima serie di foto che hai scattato.
Cerca subito una diversa angolazione e scatta di nuovo.
Dimentica le regole di composizione, realizza una fotografia più creativa.
Sono certo che se fotografi solo da una prospettiva, perderai la possibilità di realizzare foto migliori.
Tutti hanno fotografato da quella posizione, sii diverso, sii più creativo.
Spingi la tua immaginazione oltre l’ovvio, cerca angoli di ripresa più interessanti e realizza composizioni meno rigide e più innovative.

La composizione è chiave: cercate linee guida naturali che conducano lo sguardo verso il vostro soggetto principale.

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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2 commenti

  1. Non si può non essere d’accordo sulle conclusioni,ma in quelle poche volte che ho partecipato alle serate in fase di commento oppure di indicazione di come realizzare un’immagine hai quasi sempre evidenziato l’opportunità del rispetto della regola dei terzi.

    1. Author

      Si, è vero, lo confesso la “Regola dei terzi” mi piace molto.
      È un suggerimento facile da realizzare per chi muove i primi passi nella fotografia, semplice da ricordare e regala sempre grandi risultati.
      Una cosa deve essere chiara: per realizzare una bella foto non è necessario applicare le regole di composizione in modo rigido, ma è indispensabile conoscerle per capire il loro contributo al successo di una immagine.
      Quello che ho voluto dire in questo articolo è che in fotografica non ci sono regole rigide, ma è indispensabile essere diversi dalla massa dei fotografi e si deve scattare con molta più creatività.
      Se vuoi che la tua foto sia apprezzata dal pubblico, devi offrire qualcosa di diverso dal “dajà vu”, anche se va contro le regole di composizione.

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