Venerdì scorso, durante la “serata d’autore”, discutevamo sulla qualità di alcune immagini proiettate ed è emerso un concetto molto interessate: “… indipendentemente dalla tecnica di scatto e dal soggetto rappresentato, le belle foto sono quelle che catturano la nostra attenzione, ci suscitano commozione, eccitazione o turbamento…”.
E ancora: “…lo spettatore si ricorderà della tua foto solo se sentirà qualcosa dentro…”.
Per finire con “…sarà capitato anche a te di ripensare con piacere, anche dopo anni, alcune canzoni, libri, film, quadri o “quella” foto particolare. Li ricordi perché ti hanno fatto sentire un’emozione, probabilmente la stessa che l’autore ha provato durante la creazione dell’opera…”
Tutti d’accordo, suscitare emozioni è il compito di una fotografia.
Quindi, come creare emozioni nelle tue foto? … e come trasmettere la tua emozione agli altri?
Facile, basta prendere decisioni consapevoli.
Ogni decisione che prendi in una foto altera il suo impatto emotivo.
A che ora del giorno hai fotografato la scena?
In quali condizioni meteorologiche?
La tua composizione è bilanciata o sbilanciata?
I colori sono vividi o attenuati?
Il tuo soggetto principale è potente rispetto al resto dell’immagine o è un granello nel mezzo di un deserto arido?
Non te ne accorgi e non ci fa caso, ma per ogni foto che scatti, fai una serie di scelte.
La maggior parte delle decisioni le compi automaticamente, senza più pensarci.
Se vuoi migliorare le tue foto, devi cambiare questo modo di operare!
Più fai scelte pensate e consapevoli, più agisci sulla scala emotiva di una foto.
Più la foto rispecchia il tuo sentimento nel momento dello scatto, più forti saranno le tue immagini.
Spesso davanti ad un panorama o quando incontriamo un uccello selvatico, scattiamo veloci foto senza stare troppo a pensare.
Ricorda il consiglio sopra: “…le foto più significative sono il prodotto di decisioni ponderate”.
Se vuoi cambiare la risposta del tuo pubblico, devi fermarti un attimo e comporre l’inquadratura in modo pensato
Per esempio, nella caccia fotografica, il “livello degli occhi” è il modo migliore ed efficace per fotografare il soggetto.
Chiediti anche come verrebbe la foto abbassandoti in ginocchio o alzando le braccia sopra la testa.
Fai degli scatti di prova, guardali e poi componi l’immagine finale.
Nella fotografia paesaggistica, uno dei modi migliori per rendere emotivo il tuo messaggio è quello di escludere qualsiasi cosa crei confusione, caos.
Studia quali elementi stanno aiutando e quali invece creano distrazione.
Una volta identificati, pensa a come eliminarli.
La… “golden hour”, la …”luce blu”, non fotografare …”con il sole di mezzogiorno”, quando è nuvoloso …”c’è una brutta luce”, tieni sempre “…il sole alle spalle”, ecc.
Si, tutto giusto, ma io credo che non esista una luce universalmente buona o cattiva in fotografia.
La buona luce è quella che illumina il tuo soggetto nel modo giusto e lo fa apparire come lo desideri.
Per ogni soggetto e per ogni messaggio emotivo che vuoi trasmettere con una foto, ci sono delle condizioni di illuminazione che sono certamente le migliori.
Cercale, fai degli esperimenti, prova e riprova.
Potresti scoprire che la giusta luce non era quella che pensavi o che ti avevano detto!
Conclusioni
Le buone foto valgono lo sforzo per realizzarle.
Ciò non significa che tutte le volte devi correre sulla vetta di una montagna con tutta la tua attrezzatura fotografica.
A volte, basta fermare l’auto per fotografare quella veduta che ti ha così tanto colpito.
Non perdere l’attimo!
Altre volte è meglio provare più di una composizione di quella scena che sembra tanto promettente.
Non essere pigro, ne vale la pena!
Continua a praticare e sperimentare, ma soprattutto non smettere di divertirti!

Non temete di spingere i vostri limiti creativi; l’uso audace della composizione può trasformare una buona foto in un’opera d’arte.

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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2 commenti

  1. Ciao Alvaro
    Ti leggo sempre con interesse….sei il massimo nello spiegare concettti “ostici” da capire , con parole semplici
    Un saluto
    Ugo

    1. Author

      Graze Ugo, sei sempre troppo gentile con me!

      Ciao
      Alvaro

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