Per alcune persone, gli insetti e i ragni non sono proprio dei soggetti interessanti e attraenti, ma piccoli mostri che mettono i brividi.
Per i fotografi macro, gli insetti sono i migliori soggetti e i protagonisti delle loro foto ravvicinate.
Per quanto possano essere raccapriccianti, gli insetti e i ragni sono molto fotogenici e se ti avvicini abbastanza potrai scoprire strutture e colori spettacolari.
Per non parlare di quanto sia facile trovarli in quasi tutti gli ambienti: nei boschi, nei campi, in un lago, nei giardini condominiali, nei torrenti, in una palude, nei pascoli in montagna, negli alberi morti, fra le foglie cadute …la lista può durare all’infinito.
Devi solo cercarli.
La parte più difficile è individuare i piccoli animali e metterli a fuoco.
In Internet troverai moltissimi tutorial che insegnano come fotografare da vicino insetti e ragni.
In questo post voglio invece portarti a mia esperienza, che a volte differisce dai concetti classici.

La maggior parte dei consigli che leggerai in rete ti diranno di fotografarli al mattino presto quando le temperature sono basse e gli insetti sono ancora addormentati e meno attivi.
Per loro, è difficile spostarsi se fa freddo, il che significa che potrai scattare foto favolose, con inquadrature da tutti i lati.
L’indicazione è tecnicamente corretta, ma la pratica è tutt’altra cosa.
Gli insetti sono molto difficili da trovare quando non sono attivi.
Alla mattina presto potrai cercarli ovunque, ma se non si muovono non li vedrai.
La maggior parte degli insetti sono nascosti e non sono facilmente visibili.
Al massimo troverai qualche esemplare.
Compariranno in numero e in specie maggiore solo dopo che il sole è sorto e l’aria comincia a riscaldarsi.
Gli insetti sanno di non essere molto reattivi al mattino e non vogliono farsi catturare dagli uccelli.
Faranno quindi di tutto per nascondersi.
Il mio consiglio è: arriva nella località quando il sole è ben visibile in cielo.
Se è presto, recati nella zona assolata.
Gli insetti sembrano essere consapevoli di dove sorge il sole, quindi ne trovi di più nei luoghi che ricevono il primo sole diretto.
Con il passare delle ore, il sole sarà sempre più caldo.
Fotografare gli insetti durante le ore centrali della giornata è il momento peggiore perché saranno più attivi e questo renderà difficile l’avvicinamento.
La maggior parte degli insetti dipende dalla temperatura circostante per regolare la propria temperatura corporea.
Hanno bisogno di temperature calde per essere efficienti.
Se devi fotografarli durante il giorno, scegli una giornata nuvolosa, perché le temperature saranno più basse.
L’autunno e la primavera sono i momenti migliori per la fotografia di insetti diurni.
Un altro consiglio che leggerai spesso nel Web è di avvicinarti agli insetti avendo un approccio lento e costante.
L’avvicinamento lento e costante è un buon metodo per abbordare un animale, tuttavia non funziona molto.
Gli insetti ed i ragni vedono il mondo in modo molto diverso da noi.
Sono consapevoli di cosa sta avvenendo, ma non fanno distinzione tra chi lo fa.
In pratica, non pensano “…tranquillo, si sta avvicinando una persona” o “…allarme, si sta avvicinando un uccello!”!
L’approccio lento e costante è tipico di un predatore.
Quando percepiscono il movimento, potrebbero volare via o nascondersi.
È pertanto necessario tranquillizzare il soggetto e fare in modo che si abitui a te e non ti presti più di tanto attenzione.
Come fare?
Avanza lentamente e fermati per circa 30 secondi, quindi avanti di nuovo facendo brevi movimenti e nuova pausa.
Se sei distante, all’inizio puoi fare passi più lunghi, ma più ti avvicini più piccoli dovranno essere i tuoi passi.
Gli insetti riconoscono i modelli e non le cose.
Capiscono i rami smossi dal vento perché ondeggiano attorno a un perno centrale del movimento, identificano anche gli animali non predatori perché si spostano casualmente.
I predatori invece si muovono costantemente verso il loro obiettivo.
Avvicinarsi a un insetto per fotografarlo è un movimento predatorio.
L’avvicinamento viene ignorato fino ad una certa distanza, ma superato quel livello si attiva l’allarme di un possibile predatore.
Tuttavia, gli insetti hanno la memoria corta, quindi anche se ti fermi solo per un breve periodo, tutto si annulla.
La mia esperienza, frutto di tanti errori sul campo, mi ha fatto capire che il movimento laterale (sinistra-destra, viceversa o da un lato all’altro) è più rilevante del movimento “avanti-indietro”.
Quando sei vicino all’insetto, anche il minimo movimento laterale (es: sollevare la mano per impugnare meglio la fotocamera), può spaventarlo.
Ricorda che l’insetto vede solo la parte anteriore dell’obiettivo, quindi effettua qualsiasi movimento dietro la fotocamera.
Una volta che sei in posizione con la fotocamera, mantienila ferma per qualche istante.
Più a lungo rimani immobile, più l’insetto accetta la tua presenza e ti ignora.
La quantità di movimento che potrai fare, così come la distanza di avvicinamento dipende dalle specie e dalle circostanze del momento.
Solo l’esperienza e la conoscenza dell’animale potranno rispondere a questa domanda.
Una cosa è certa: qualsiasi movimento o vibrazione improvvisa spaventerà l’insetto.
Pertanto, evita spostamenti o mosse repentine.
In conclusione
Questi suggerimenti non sono infallibili al 100%.
Bisogna sempre adattarsi alla situazione ed al soggetto che stai fotografando.
Ma se ti prendi un po’ di tempo per esaminare le creature più piccole che abitano la natura intorno a te, potresti non solo scoprire nuove ed eccitanti opportunità fotografiche, ma anche provare meraviglia e ammirazione per la loro configurazione.

Utilizza la luce naturale in macro fotografia floreale come dai nostri tutorial.

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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1 commento

  1. Ottimi consigli. Io aggiungerei che bisogna avere un’attrezzatura che ti permette di riempire sufficientemente l’immagine con l’insetto, restandogli a una certa distanza, diciamo mezzo metro sarebbe l’ideale.

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