Le moderne fotocamere digitali, offrono una serie di “programmi” che, in funzione delle diverse situazioni di scatto, permettono di realizzare la foto nel migliore dei modi.
Ogni modalità ha delle specificità e dei vantaggi che la rende pratica e comoda da utilizzare.

Di seguito troverai alcune semplici informazioni per aiutarti a distinguere le une della altre:

Automatica

Sulla ghiera di selezione la modalità Automatica è indicata da una casella verde, con o senza la parola “AUTO” e la piccola icona verde di una fotocamera.
Impostando questo programma di scatto, la fotocamera deciderà autonomamente quali parametri utilizzare.
Nello specifico, sceglierà: il diaframma, la velocità di scatto, la sensibilità ISO, il bilanciamento del bianco e qualsiasi altra impostazione relativa all’esposizione.
Facile da usare, non viene richiesto nessun controllo o impostazione aggiuntiva.
Dimenticati dell’aspetto tecnico (le immagini saranno ben esposte) e pensa solo alla composizione.
Di contro, hai una serie di svantaggi:
· fa tutto la fotocamera.
· Non c’è nessuna interpretazione artistica della scena.
· L’esposizione complessiva sarà la più “corretta” possibile, ma potrebbe non essere nulla di simile alla fotografia che volevi realizzare.
· il flash si attiva ogni volta che la fotocamera lo ritiene necessario e non c’è modo di disattivarlo.
· La modalità automatica è anche un ottimo strumento di apprendimento per il fotografo principiante.
Se sei alle prime armi, scatta in “Auto” ed esamina al PC le informazioni sull’esposizione contenute nei dati EXIF.
Osserva la velocità dell’otturatore, l’apertura e le impostazioni ISO.
Analizza la relazione tra le diverse impostazioni e inizierai a capire come funziona il “triangolo dell’esposizione”: Diaframma/Velocità di scatto/Sensibilità ISO.
Una volta compreso il modo in cui questi tre fattori interagiscono per creare un’esposizione corretta, potrai utilizzare impostazioni più creative.

Programmazione
Impostando la “P”, la fotocamera regola nel modo migliore il tempo di otturazione, l’apertura del diaframma e il valore della sensibilità ISO per ottenere una immagine perfetta, ma a differenza del programma “Auto”, potrai intervenire manualmente, modificando alcuni parametri (diversi per marca e modello di fotocamera).
Per esempio: io uso questa modalità quando voglio spegnere il flash, ma mantenere il resto delle impostazioni in automatico.
A chi muove i primi passi nella fotografia naturalistica, suggerisco di passare alla modalità “P” quando l’autofocus tende a fallire, ossia:
· Quando sta scegliendo il soggetto sbagliato.
· Quando la sensibilità ISO scelta è elevata più del necessario e stai producendo foto troppo rumorose.
· Quando trovi che il soggetto della foto sia troppo scuro o troppo chiaro
· Quando non desideri usare il flash automatico
· …in tutte quelle situazioni in cui pensi che la foto non sia come vuoi tu.
Nella fotografia, meno ti preoccupi delle impostazioni della fotocamera, più hai tempo per dedicarti alla composizione e all’inquadratura.
Impostando la modalità “P”, farai in modo che la fotocamera elabori tutta la parte tecnica relativa alla profondità di campo e velocità di scatto “ottimali”….lasciandoti la possibilità di creare immagini personalizzate.

Priorità di Diaframma
In genere, questa modalità è indicata con la lettera “A” o “AV” (“apertura” o “valore di apertura”) a seconda della marca della fotocamera.
Il programma ti consente di impostare il diaframma, la macchina fotografica sceglierà di conseguenza tutte le altre funzioni.
Il diaframma è uno strumento molto importante, perché controlla due fattori fondamentali nella fotografia naturalistica:
· decide la quantità di luce che raggiunge il sensore interno della fotocamera.
Più è buio, più devi usare diaframmi piccoli (es: f/1,8, f/2, ecc.)
· Regola la profondità di campo.
Più è alto il valore del diaframma (es: f/11, f/16, ecc), maggiore sarà la profondità di campo e l’area di messa a fuoco.
La priorità di diaframma è l’impostazione ottimale nella fotografia naturalistica quando:
· C’è necessità di sfocare lo sfondo perché si presenta caotico e con molti elementi di distrazione o disturbo (e. Macrofotografia).
· Vuoi enfatizzare il soggetto, sfocando tutti gli altri elementi (es. Caccia fotografica).
· Vuoi assicurarti che più componenti della scena siano nitidi (es. Panorami)
· In situazioni di scarsa illuminazione (es. Fotografia naturalistica) puoi aprire al massimo il diaframma senza pericolo di foto mosse.
In un ambiente controllato e ben illuminato con poco o nessun movimento del soggetto principale (es. uccello acquatico fermo sull’acqua), la priorità di diaframma è una buona scelta per il controllo della profondità di campo.
Di contro, in caso di illuminazione che cambia frequentemente, in condizioni di scarsa illuminazione o in presenza di soggetti in continuo movimento (come gli uccelli selvatici), si corre il rischio che la velocità dell’otturatore scenda al di sotto di quella di sicurezza.
In questi casi, il rischio di una foto mossa è molto alto.

Priorità di Tempo
La priorità di tempo può essere selezionata ruotando la manopola di elezione su “S” o “TV”, a seconda della marca della fotocamera.
Il programma ti consente di selezionare la velocità dell’otturatore che desideri e la fotocamera regolerà automaticamente gli altri valori che influiscono sull’esposizione (diaframma e ISO)
La velocità di otturazione gestisce due effetti molto importanti nella fotografia naturalistica:
· Permette di dosare la quantità di luce che entra nell’obiettivo.
Più l’otturatore è aperto (tempo lento), più la luce entra e colpisce il sensore che crea l’immagine.
· Controlla la presenza di “mosso” visibile nella foto.
Aumentando la velocità di scatto, si congela il movimento ed il soggetto risulta fermo.
Diminuendo la velocità dell’otturatore, aumenta il “mosso” visibile nella foto.
Quando pratico “Caccia fotografica” agli uccelli selvatici utilizzando il teleobiettivo, scelgo sempre la modalità di otturazione, perché la mia principale priorità è il controllo del movimento: il soggetto deve essere fermo e a fuoco.
Il congelamento della scena impone tempi di scatto molto veloci.
Unico rischio è ritrovarsi con una profondità di campo non corretta, dovuta al fatto che è la fotocamera che seleziona il diaframma.
In base alla velocità dell’otturatore e alla luce disponibile, il programma sceglie l’apertura del diaframma e può succedere che la foto abbia pochissima profondità di campo.
Nessun problema: un semplice innalzamento della sensibilità ISO rimetterà le cose a posto.

Manuale
Contrassegnata da una “M”, è la modalità che consente di avere il controllo completo su ogni aspetto della fotografia: dovrai scegliere la velocità dell’otturatore, il valore ISO, l’apertura del diaframma, il bilanciamento del bianco ed i punti di messa a fuoco.
In pratica puoi impostare a tuo piacimento tutti i valori che contribuiscono alla perfetta esposizione e messa a fuoco.
Generalmente scatto in Manuale quando pratico la macrofotografia ai fiori o agli insetti.
L’uso di questa modalità, mi offre alcuni vantaggi:
· controllo la profondità di campo, scelgo la velocità di scatto, imposto il valore della sensibilità ISO per gestire efficacemente la luce.
· Ho la certezza che le impostazioni rimarranno quelle finché non le cambierò anche se le condizioni di luce variano.
· Lavorare in Manuale impone un utilizzo della fotocamera più lento, incoraggia la riflessione e la pianificazione dell’inquadratura.

Bulb
La “Posa B” o Bulb, è la modalità utilizzata per l’esposizione prolungata.
Premendo il pulsante di scatto, il programma si attiva e l’otturatore rimane aperto per tutto il tempo stabilito dal fotografo, finché non lo si rilascia.
Quando si utilizza la modalità Bulb, è necessario avvalersi di un cavalletto e di uno scatto remoto.
Generalmente la “Posa B” è impiegata per scatti con tempi di esposizione più lunghi di 30 secondi (foto notturne o “acqua seta”).

Conclusioni
Non essere frustrato se i tuoi primi scatti non saranno come te li aspettavi, solo con la pratica apprenderai i vantaggi di ogni funzione.
Grazie a queste semplici informazioni, è il momento di prendere la fotocamera, scegliere un programma e iniziare a familiarizzare con le differenti priorità!

L’occhio del fotografo è la vera lente; esercitatevi a vedere oltre l’ovvio per scoprire l’inaspettato.

Testo e foto di Alvaro Foglieni

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