Siamo alla fine di febbraio e passeggiando in montagna è già possibile vedere i primi fiori primaverili che sbocciano qua e là fra le zone non ricoperte di neve.
E’ il primo segnale dell’arrivo della bella stagione.
I boschi hanno ancora l’aspetto spoglio invernale, ma il suolo esibisce i suoi colori migliori.
Approfittando della mancanza del fogliame, il Sole penetra fino al suolo e i fiori possono godere della massima disponibilità di luce e calore.
I cambiamenti sono continui e settimana dopo settimana potrai fotografare sempre nuove fioriture.
Questo articolo vi porta alla scoperta dei fiori che per primi sbocciano dopo l’inverno e suggerisce come fotografarli al meglio.
Le foto sono state realizzate con la tecnica “close up” utilizzando la fotocamera Canon G7X Mark 2.
Primula
E’ il fiore che annuncia l’arrivo della primavera.
E’ una pianta molto comune ed è tra le prime piante a fiorire ad ogni fine inverno.
Ce ne sono di vari tipi.
La trovate più facilmente nei prati esposti a Sud e nel sottobosco.
Le foto ravvicinate di un fiore, offrono immagini sbalorditive.
Però in determinati situazioni, una foto ambientata risulta più interessante.
Mostrare lo specifico habitat in cui vive una determinata specie, aggiunge informazioni preziose alla tua foto e racconta una storia più completa.
Un esempio su tutti: un primo piano di un mazzo di Primule è sicuramente affascinante, ma un’intera distesa dello stesso fiore, fatta da decine e decine di soggetti, è sicuramente una foto che lascia il segno.
Campanellino
E’ un fiore dalla fioritura precoce, già a febbraio spunta dal suolo innevato.
Un prato coperto dalla neve e cosparso di Campanellini, è un grande spettacolo della natura.
Il fiore è piccolo, delicato ed elegante.
La specie può venire confusa con il Bucaneve.
In realtà è facile distinguerla per i tepali tutti lunghi uguale e “sporcati” di giallo all’apice.
I fiori sono ricchi di elementi e sfumature interessanti, ma difficili da fotografare.
Solo avvicinandoti molto con la fotocamera, riuscirai a documentare al meglio la loro struttura.
Per un migliore risultato, utilizza la modalità “Macro” (simbolo di un tulipano).
Riempiendo il fotogramma, genererai un’immagine potente di grande impatto.
Un fiore in primissimo piano permette anche di escludere buona parte di uno fondo non interessante e ricco di distrazioni.
E’ importante però che la messa a fuoco sia precisa e perfetta su tutto il fiore.
Usa un diaframma f/8 e verifica il risultato.
Invece di fotografare un insieme di fiori, prova a inquadrarne solo due o tre.
Questo creerà un’immagine più incisiva, rispetto alla foto dell’intero gruppo.
Crocus
A fine febbraio, quando ancora non è sciolta la neve, spuntano i Crocus.
Specie molto comune e nota a tutti, facili da fotografare nei prati del versante sud delle montagne.
I Crocus delle Alpi sono di colore bianco, mentre sugli appennini sono in maggioranza violetto.
I Crocus sono soggetti ideali per la fotografia minimalista.
I loro colori brillanti e le forme interessanti li fanno risaltare molto bene in un fotogramma ricco di spazio negativo.
In generale, non temere di utilizzare grandi quantità di “spazio vuoto” quando fotografi i fiori.
Una composizione semplice, fatta di uno o due fiori contro uno sfondo chiaro avrà un impatto sorprendentemente forte.
In tutto quel “vuoto”, il fiore sarà il protagonista perché non ci sarà nessun altro concorrente a catturare l’attenzione dello spettatore.
Elleboro
Delle tre specie di Elleboro presenti sulle nostre montagne, la varietà “niger” è decisamente la più conosciuta ed apprezzata.
Nota con il nome di “Rosa di Natale”, si riconosce per i grandi e ben strutturati fiori bianchi che contornano un cuore giallo intenso.
Fiorisce in pieno inverno nel sottobosco e nei prati di montagna.
E’ velenoso se ingerito.
Lo sfondo di una foto è importante quanto il soggetto principale.
Se il fondale è caotico, fastidioso e ricco di disturbi, finirà col catturare l’attenzione dello spettatore, allontanandolo dal protagonista.
Il problema è che i fiori spontanei sono spesso circondati da altri fiori e da lunghi steli di erba o, in molti casi, hanno uno sfondo antiestetico dietro di loro.
Ottenere uno fondale pulito è importante.
E’ pertanto necessario fare tutte le modifiche per avere la scena pulita e più semplice possibile.
Qualora non sia realmente fattibile, ricordati che hai sempre il cielo a disposizione.
Se vuoi uno sfondo pulito dietro i fiori, inquadrali da un angolo basso, puntando la fotocamera verso il cielo.
Dente di cane
E’ sicuramente il fiore più bello del bosco.
E’ una specie solitaria, ma se si è fortunati si possono trovare tratti di sottobosco completamente ricoperti.
Il curioso nome è dovuto alla forma del bulbo che è piccolo e acuminato, così da ricordare il dente di un cane.
Non fotografare il “Dente di cane” stando in piedi, ma abbassati al loro livello e lascia molto cielo sullo sfondo.
Se ti chini in ginocchio o addirittura se ti sdrai sul terreno, creerai una foto diversa dal solito e molto più interessante.
Una ripresa ravvicinata del fiore a livello suolo farà apparire il soggetto molto più grande di quanto non sia.
Le riprese da un angolo basso con molto cielo dietro il soggetto, aiutano ad eliminare lo sfondo caotico, fonte di distrazione.
La luminosità del cielo farà brillare i petali semi-trasparenti, rivelando i colori e i dettagli che altrimenti non si vedrebbero.
Conclusioni
I fiori sono soggetti estremamente fotogenici che provocano grandi gratificazioni al fotografo della natura.
A differenza degli animali selvatici, i fiori restano fermi sul terreno.
Questo è un grosso vantaggio perché potrai comporre con molta attenzione le immagini prima di scattare.
Non aver paura di sperimentare e provare nuove tecniche.
Impegnati e catturare immagini uniche e divertenti.
Ricorda però che i fiori di montagna sono specie protette, quindi non vanno in nessun modo danneggiati o raccolti.
Studiate il comportamento degli animali per anticipare i loro movimenti e posizionatevi nel posto giusto al momento giusto.
Testo e foto di Alvaro Foglieni
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Vero che a differenza degli animali i fiori stanno fermi sul terreno ma sono soggetti all’azione del vento e in montagna spesso c’è.Si può ovviare (naturalmente con vento debole) utilizzando del filo di ferro avendo cura di nasconderlo il più possibile
Bravo Giorgio, ottimo suggerimento!
Il vento è vero disturbatore quando si fotografa da vicino un fiore.