Già in passato ho scritto di “caccia fotografica” agli uccelli, suggerendo spunti e consigli.
Ancora una volta torno sull’argomento.
L’oggetto del tutorial di oggi è: fotografare i passeriformi.
I passeriformi rappresentano una grande prova per il fotografo della natura.
Sono piccoli, perennemente in movimento, hanno movenze irregolari e amano sostare nel folto del fogliame di un albero o di una siepe.
Chi pratica caccia fotografica conosce bene la regola del: “Più è piccolo, più è veloce e …più difficile sarà riuscire a fotografarlo”.
A parte la necessità di utilizzare lunghi teleobiettivi per fotografarli, la difficoltà maggiore sta nel creare immagini piacevoli.
Nella stragrande maggioranza dei casi, i Passeriformi li troviamo in ambienti ricchi di rami, foglie, ramoscelli, per non parlare degli sfondi, sempre molto caotici.
Il primo ostacolo da superare, è avvicinarsi il più possibile affinché l’uccello riempia la maggior parte del fotogramma e siano esclusi rametti o altri elementi che possano disturbare la visione completa del soggetto.
Nel corso degli anni, ho messo a punto una serie di trucchi e soluzioni che vorrei condividere con voi, per aumentare le vostre probabilità di ottenere foto interessanti e ben realizzate:
#1 – Caccia fotografica
La cosa principale da ricordare è che i passeriformi sono estremamente veloci e sempre in movimento.
Non si fermano mai più di pochi secondi.
Pertanto anche i tuoi incontri saranno brevi e frenetici.
Il periodo migliore per fotografarli è durante la migrazione primaverile, quando si fermano nei siti di “stopover” (fermate intermedie durante il viaggio), per rifocillarsi e recuperare le energie.
Hanno bisogno di carburante per il loro lungo viaggio verso i luoghi di nidificazione, pertanto sono freneticamente alla ricerca di cibo e non badano al fotografo in cerca di scatti interessanti.
Fotografarli non è certo facile perché passano dalla luce al buio in continuazione, nascosti fra le tante foglie degli alberi.
Dovrai pertanto essere preparato a questi continui cambiamenti.
#2 – Fotografali alla luce diretta del sole
Fai in modo di avere il Sole alle spalle.
Anche se non è un requisito primario, è un fattore che aiuta molto.
La luce solare diretta sul soggetto ti permette di velocizzare il tempo di otturazione in modo di congelare tutti i movimenti del volatile.
Una foto ferma, è un’immagine nitida.
Inoltre, evita le ombre dure che di solito causano problemi di esposizione.
Spostati e cerca una luce più favorevole, piuttosto che accettare le condizioni in cui ti trovi.
In caso di scarsa luminosità, usa un cavalletto o monopiede.
#3 – Attendi che vengano a te
Se tenti di avvicinarti ad un passeriforme, quasi sempre volerà via prima che tu sia riuscito a scattare una foto decente.
Non importa se ti muovi lentamente o il più silenziosamente possibile.
E’ una storia nota a tutti i praticanti di caccia fotografica.
Prova quindi a sederti immobile da qualche parte e vedrai che saranno loro a venire da te.
In genere, i piccoli uccelli sono curiosi e questo tuo comportamento li stimola ad osservare più da vicino cosa succede.
Devo essere sincero: non sempre funziona, dipende molto dalla specie.
Quando però avviene, vedrai che arriveranno …anche troppo vicino!
Una cosa è certa: ci vuole pazienza!
#4 – Evita movimenti improvvisi
Gli uccelli (e qualsiasi specie di animale selvatico) sono estremamente sensibili al movimento.
Se ti muovi troppo rapidamente o in modo vistoso, spaventerai il volatile (succede anche se sei distante).
Lo strumento ideale per fotografare gli uccelli da vicino è il capanno, perché maschera completamente la tua figura ed ogni tuo movimento.
In mancanza di un nascondiglio, l’uso di un vestiario mimetico e una camminata lenta, silenziosa, fatta di frequenti soste, aiuta a non allarmare il selvatico.
#5 – Punta agli occhi e scatta a raffica
Quando pratichi caccia fotografica ai passeriformi è sempre opportuno scattare a raffica.
Sono specie in continuo movimento, spesso improvviso.
Nella “caccia fotografica” ai passeriformi, se un individuo rimane fermo e in vista per 5 secondi, è considerato un’eternità.
Avere tante foto del soggetto, assicura una maggiore possibilità di ottenere un’immagine a fuoco e ben realizzata.
Imposta pertanto la messa a fuoco automatica sul solo punto centrale e concentrati sugli occhi dell’uccello.
E’ fondamentale che siano perfettamente a fuoco, perché saranno il primo elemento che lo spettatore guarderà dell’intera foto.
Particolare attenzione dovrà essere posta alle foglie, rametti e frasche che possono frapporsi fra il soggetto e la fotocamera.
Un’immagine con un ramo che attraversa il capo e magari taglia l’occhio è da scartare.
#6 – Cura lo sfondo
Curare lo sfondo è molto importante quando si fotografano piccoli soggetti come i passeriformi.
Impostando un diaframma aperto (f/5,6) su un lungo teleobiettivo, anche il più ingombrante degli sfondi sarà trasformato in un contesto piacevole.
#7 – Meteo
Il meteo gioca un ruolo chiave nel successo del fotografo di passeriformi.
Generalmente, con condizioni di tempo asciutto e caldo gli uccelli resteranno fra le fronde degli alberi, in alto.
Sono praticamente impossibili da fotografare.
Tempeste e forti venti possono essere una benedizione per le opportunità fotografiche date da uccelli inconsueti o rari che sbagliano la rotta migratoria.
Il giorno dopo un temporale notturno gli uccelli sono esausti e affamati e sono facilmente fotografabili.
Forti venti spingono gli uccelli a rimanere bassi e riparati fra gli alberi.
Purtroppo il movimento di foglie e rami rende difficile l’individuazione dell’animale fra il fogliame.
L’inverno, con la neve e il ghiaccio, favorisce l’avvicinamento dei passeriformi, specie se utilizzi delle mangiatoie.
#8 – Tecnica
La mia tecnica preferita per fotografare i passeriformi è quella di camminare lentamente in un bosco con il Sole del mattino alle spalle, guardando con attenzione qualsiasi movimento tra gli alberi.
Una volta che individuo un uccello, punto l’obiettivo e scatto.
Centrare con un 400mm un piccolo uccello nel folto di un albero, che si muove fra le foglie ed i rami, è più facile a dirsi che a farsi.
Non appena lo centro e va a fuoco (uso la messa a fuoco automatica), scatto una raffica di foto.
Solo se l’animale rimane fermo e ben visibile per qualche secondo, dopo il colpo iniziale, colgo l’opportunità di perfezionare la mia composizione.
E’ in questa seconda fase che utilizzo la “regola dei terzi” per sistemare al meglio l’inquadratura.
Nella maggior parte dei casi, scatto la foto con il soggetto al centro del fotogramma, per ritagliare più tardi in post-produzione l’immagine seguendo le regole di composizione.
#9 – Impostazioni
– Impostare la “Priorità di tempo” con un valore non inferiore alla lunghezza focale dell’obiettivo utilizzato, sommato al fattore di crop.
– ISO: utilizzare la sensibilità più basso possibile, in funzione dei parametri di tempo ed esposizione.
– Compensazione dell’esposizione: in genere sovraespongo di 1/3 il valore nominale.
– La modalità di scatto continuo ad alta velocità è l’ideale per soggetti così indiavolati.
Tuttavia, la frequenza del buffer di alcune fotocamere può essere messa alla prova.
Sotto questo aspetto la mia Canon 7D Mark2 risulta eccezionalmente affidabile e raramente perdo un colpo per via della fotocamera che … non tiene il passo.
– Attiva lo stabilizzatore d’immagine.
– Impostare l’autofocus del teleobiettivo su “Soggetti lontani”.
In questo modo, l’obiettivo si “concentrerà” solo sui soggetti lontani e non perderai tempo sugli oggetti vicini.
#10 – Facilitare l’inquadratura
Uno degli aspetti più difficili nella fotografia dei passeriformi è … inquadrarli nel mirino della fotocamera dopo che li hai visti ad occhio nudo.
Sarai sorpreso per il numero di volte che puntando la fotocamera e non lo troverai più!
Il miglior consiglio che posso darti è quello di utilizzare un dettaglio evidente nella scena circostante e usarlo come punto di partenza.
Ad esempio: la forma strana di un ramo dell’albero, una macchia sulla corteccia, una parte del fogliame colorato, ecc.
Scegli qualcosa che possa essere facile e rapido da localizzare attraverso il mirino.
Stima ad occhio nudo la distanza fra il soggetto e il punto di riferimento.
Poi, punta la fotocamera e partendo dall’elemento di attrazione, muoviti in direzione dell’uccello.
Conclusioni
La fotografia ai piccoli passeriformi a volte può essere frustrante, sono frenetici, sempre in movimento, il teleobiettivo che usi non basta mai e senti la necessità di un modello più lungo .
Nel mirino della fotocamera, queste specie appaiono come puntini minuscoli e riuscire ad inquadrarli abbastanza a lungo per metterli a fuoco e scattare, può essere un’esperienza frustrante.
Con un po’ di pazienza e i piccoli trucchi descritti in questo post, potrai realizzare delle interessanti foto.
Migliora la tua caccia fotografica con i consigli del Gruppo Fotografico Pixel di Natura.
Testo e foto di Alvaro Foglieni
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Sempre all’altezza della situazione e anche di più. se organizzi qualche uscita mi piacerebbe partecipare.complimenti sempre.
Complimenti Alvaro!
Anni di esperienza fatta sul campo riassunti in 10 punti, con un linguaggio semplice.
Grazie.
Adoro fotografare i passeriformi,uccellini piccoli veloci ,imprevedibili.
Metto sempre in pratica i susserimenti e la tecnica menzionata da Alvaro.
Devo dire che spesso anche utilizzando tutte le accortezze del caso torno a casa con le pive nel sacco,ma quando colleziono ottimi scatti con dei passeriformi come protagonisti sono sempre molto contento
Alvaro sei forte ……sottoscrivo tutto di questo articolo …..
Specialmente quando dici ” non lo trovo più “.
Un saluto
Grazie Alvaro, per i tuoi consigli sempre utili!
Effettivamente trovare un inquadratura con uno sfondo “pulito” e senza rametti che sormontano il soggetto è cosa rara almeno per la mia poca esperienza.
Complimenti anche per le foto