Non c’è nulla di più affascinante che l’immagine di un massiccio montuoso.
Tuttavia, fotografare bene le montagne può essere più difficile di quanto si creda.
Il problema principale è riuscire a trasmettere la dimensione…grande, maestosa, imponente.
Spesso siamo sopraffatti dal panorama e rischiamo di scattare delle foto banali, che non rendono la solennità delle vette davanti a noi.
Per realizzare superbe foto di montagne, devi conoscere alcuni trucchi.
Ecco i principali:
Fotocamera
Quando scegli l’attrezzatura fotografica per un’escursione in montagna, devi tenere conto di un fattore estremamente importante: il peso.
Ogni grammo che puoi eliminare significa comodità.
Portare una pesante fotocamera corredata da alcuni obiettivi per diversi chilometri è uno sforzo inutile e dannoso.
Il peso renderà l’escursione meno divertente e rallenterà la marcia.
Per realizzare splendide immagini avrai comunque bisogno di una fotocamera.
Le montagne sono difficili da fotografare e il solo smartphone limiterà la tua creatività.
Da tempo, quando cammino in montagna ho trovato una soluzione fotografica che offre la migliore combinazione di flessibilità, peso e qualità nelle immagini: una compatta! (oggi uso Canon PowerShoot G7X Mark2, in precedenza Canon PowerShoot A720 IS).
Obiettivo fotografico
In generale si usa il grandangolo per riprendere il più possibile, ma questa lente include nel fotogramma molti elementi.
In alcuni casi corri il rischio di inserire troppe informazioni e lo spettatore perde di vista il soggetto principale della tua foto.
Fai in modo di avere qualcosa in primo piano che catturi subito l’attenzione dello spettatore.
Poi inquadra molto paesaggio di pianura, in modo da far risaltare l’imponenza delle vette.
Non male anche la scelta di un medio teleobiettivo, usando però la fotocamera in verticale.
Impostazioni di scatto
– Priorità di scatto: imposta la priorità di diaframma (AV) per controllare la profondità di campo.
– Diaframma: scegli un diaframma con un valore f/11 (meglio f/16) per avere una grande profondità di campo.
In questo modo avrai a fuoco e nitidi tutti i dettagli dal primo piano fino a dove l’occhio può vedere.
– Sensibilità: imposta il valore ISO più basso possibile, avrai immagini ben definite e senza rumore elettronico.
– Attiva la stabilizzazione dell’immagine: potrai scattare foto con una velocità di otturazione più bassa.
– Se la luce è poca e non disponi di un cavalletto, porta il diaframma a f/8 e metti a fuoco a circa i 2/3 della distanza fra te e l’orizzonte.
Questa impostazione garantirà una profondità di campo accettabile e tutti gli elementi fotografati saranno abbastanza nitidi e mostreranno i dettagli leggibili.
– Scatta in RAW: perché è possibile recuperare i dettagli persi durante l’elaborazione dell’immagine in post produzione.
Regole di composizione
Tutte le regole di composizione che utilizzi per le foto panoramiche, si applicano anche alla fotografia di montagna.
In particolare la “regola dei terzi” ti suggerisce che il cielo deve occupare solo un terzo della foto.
La griglia visibile nel mirino, ti aiuterà a mantenere l’orizzonte dritto.
Fai capire le dimensioni
E’ molto difficile stimare le dimensioni di un oggetto in una foto.
Per dare un’idea delle proporzioni del massiccio montuoso, devi inserire “qualcosa” (es. una casa, animali al pascolo, un albero) nella stessa immagine che aiuti a confrontare e capire la differenza fra l’uno e l’altro.
Non importa il soggetto, basta che sia un elemento familiare, conosciuto (es. una figura umana).
Le montagne sono enormi.
Le persone sono piccole.
Se fotografi una persona di fronte alla montagna, realizzi immediatamente le differenze dimensionali del rilievo montuoso.
Le persone in primo piano sono il soggetto ideale per far capire la proporzione.
Luce naturale
Come già scritto molte volte, le ore migliori per fotografare sono dall’alba fino a metà mattina e dal tardo pomeriggio al tramonto.
Anche per fotografare una montagna, vale la stessa regola.
Nelle ore centrali della giornata, il Sole è troppo forte e le ombre sono nette.
Le belle ombre lunghe che evidenziano la superficie ruvida e increspata della roccia saranno troppo piccole a causa del Sole a picco.
Senza le ombre, non ci saranno i dettagli, non si vedranno le fenditure della roccia, scompariranno le strutture scoscese ed erose e la parete mancherà di tridimensionalità.
Se proprio non puoi scattare la foto nelle ore ideali, cerca uno scenario illuminato lateralmente dal Sole.
Esposizione a forcella
Se la luminosità non è ideale (forti contrasti fra luce e ombra), i filtri ND o polarizzatori sono molto utili.
Se non possiedi ancora i filtri, prova con il bracketing, una tecnica fotografica che consiste nel riprendere lo stesso soggetto con diverse esposizioni, “maggiori e inferiori a quella normale”.
In questo modo avrai a disposizione una gamma dinamica più estesa e non perderai i dettagli nelle ombre o nelle alte luci.
Il tuo programma di post produzione saprà unire le tre foto.
Il risultato potrebbe stupirti!
Cavalletto.
Un cavalletto piccolo e leggero è l’accessorio ideale per foto ferme e ben nitide.
Non devi usarlo per ogni scatto, ma se le condizioni di luce diventano critiche, può aiutare a stabilizzare la fotocamera ed ottenere un’immagine nitida.
E’ sempre meglio utilizzare un cavo di scatto remoto o un comando a distanza per azionare l’otturatore.
Ciò impedisce che le vibrazioni trasmesse alla fotocamera quando si preme il pulsante di scatto, provochino foto mosse.
Ricordati sempre di disattivare lo stabilizzatore d’immagini quando monti la fotocamera sul treppiede.
E’ indispensabile avere una testa regolabile a 360° e basculante, in modo da poter riprendere le montagne da diverse angolazioni.
Meteo
Una foto di montagna può essere fatta con qualsiasi meteo: Sole, pioggia, nebbia, neve e in qualsiasi stagione.
Le giornate di maltempo, sono opportunità interessanti: le nuvole basse che avvolgono una montagna, possono diventare uno scatto di incredibile bellezza.
Se rimani a casa, perdi queste occasioni.
Attività umana
E’ vero che un versante alpino incontaminato, selvaggio è una veduta di incredibile bellezza, ma non escludere ogni segno di vita umana per ottenere una buona foto.
Una baita in primo piano aiuta a far capire le dimensioni della catena montuosa che hai sullo sfondo (vedi sopra).
Un sentiero che si snoda lungo le pendici di una vetta, contribuisce a dare profondità alla scena.
La staccionata di un pascolo può essere una formidabile linea guida per portare l’attenzione dello spettatore dove vuoi tu.
Foto panoramiche
Quante volte ti è capitato, anche con un obiettivo grandangolare, di non riuscire a fotografare il tuo soggetto principale?
Era troppo vasto, non ci stava nel fotogramma.
Invece di tagliare un pezzo di montagna, usa la tecnica della “foto panoramica”.
Si tratta di fotografare a pezzi la veduta e poi in post produzione, con una funzione specifica che hanno tutti i programmi di foto ritocco, unisci i vari scatti per creare un’unica foto che comprende l’intera visione.
In questo caso, non scattare sempre e solo in orizzontale, prova a posizionare la fotocamera in verticale.
Il risultato finale sarà ancor più grandioso.
Nuvole
In generale, la presenza delle nuvole in una foto, crea una sensazione di dramma.
Ciò è percepito anche in una foto di montagna.
Le nuvole, riflesse sull’acqua di un lago alpino, sono un primo piano ideale.
L’immagine di una montagna al tramonto è sempre più interessante quando in cielo sono presenti molte nuvole.
Il massimo è scattare la foto di una tempesta che si avvicina all’orizzonte.
Conclusione
Se segui questi suggerimenti di base, sarai in grado di ottenere grandi foto in montagna, indipendentemente dalla qualità della luce o dalla scarsa tecnologia del tuo corredo fotografico.
Dai retta ai miei consigli e prova le impostazioni indicate, scoprirai di persona che le tue foto parleranno una lingua completamente nuova!
L’occhio del fotografo è la vera lente; esercitatevi a vedere oltre l’ovvio per scoprire l’inaspettato.
Testo e foto di Alvaro Foglieni
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Grazie
Grazie Ugo, sei sempre molto gentile!
I tuoi complimenti sono lo stimolo a fare sempre meglio.
Alvaro