Molti dei temi trattati nei post e tutorial pubblicati nei mesi precedenti, hanno riscosso il successo dei nostri lettori e followers.

Questo spazio è dedicato agli argomenti che hanno ricevuto più consensi.

Nella rubrica degli articoli più letti, oggi ripubblichiamo un foto racconto di Alvaro Foglieni.

Momenti d’intimità per una coppia di Gruccioni

Ogni anno corro a fotografarlo.
Lo considero uno degli uccelli più belli e a lui ho voluto dedicare questo primo racconto fotografico.
Il Gruccione è un variopinto uccello, migratore regolare e nidificante in Italia.
Arriva alle mie latitudini (Abito a Milano) all’inizio di maggio.

Una volta raggiunto il sito di nidificazione, si formano le coppie ed entrambi iniziano a scavare il nido (in genere: un profondo tunnel in una scarpata, preferibilmente lungo le rive dei fiumi).

Cacciatore infallibile, si nutre esclusivamente di insetti alati (es: libellule, api, vespe, bombi e coleotteri) che cattura in volo, partendo da un posatoio ben in vista.

Il volo è elegante, veleggiato, ma con volteggi e planate velocissime, impennate e discese imprevedibili.

Oltre che per la livrea multicolore, un vero e proprio arcobaleno con le ali, il Gruccione è noto anche per il suo cerimoniale nuziale.

Il rituale dell’accoppiamento si svolge nel seguente modo:
1) Il maschio vola in cerca di una preda.

2) Una volta catturata, torna al posatoio e attira l’attenzione della femmina, con il canto e il dono.

3) Lo scambio del cibo è il tipico atto che anticipa l’accoppiamento.
Solo dopo molteplici e ripetute offerte, il maschio potrà passare all’accoppiamento.

4) Quando la femmina è pronta, il maschio sale sul dorso e rimane in equilibrio sulla compagna, aiutandosi con il becco.

5) L’accoppiamento dura pochi secondi, poi il maschio riparte nuovamente a caccia d’insetti.

Questo rito si ripete più volte al giorno.

Testo e foto di Alvaro Foglieni

DATI TECNICI
Per tutte le foto presenti nell’articolo, ho utilizzato la seguente attrezzatura fotografica: Canon 7D Mark2 + Zoom EF 100-400mm f/4.5-5.6 L IS USMII
Ho scattato sempre e solo dall’auto, con una rete mimetica fissata al finestrino.
Per essere più comodo, ho usato bean bag.
Località: le foto sono state realizzate sulla sponda destra del fiume Stura di Demonte, nel comune di S. Albano Stura (CN).
Per la foto degli uccelli in volo, ho impostato la messa a fuoco continua (AI Servo su Canon) e selezionato il punto centrale di messa a fuoco.
Ho utilizzato la priorità di tempo (TV su Canon) con una velocità di 1/2000 di secondo perché volevo congelare il movimento.
Anche se la scena era ben illuminata, il tempo veloce mi ha obbligato ad alzare la sensibilità del sensore, portandola a ISO400.
Per gli uccelli posati invece ho scattato sia in priorità di tempo, che di diaframma (AV su Canon).
In questo caso, il diaframma impostato è stato f/5,6 e la sensibilità del sensore è scesa a 100ISO.
Anche il tempo di otturazione è sceso: 1/800″ – 1/1000″.
Al fine di aumentare le probabilità di ottenere una foto nitida con il soggetto ben centrato, sparavo raffiche di 13-15 immagini per volta.

 

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