Maurizio Borsatto ha appena terminato la sua proiezione fotografica ed ho ancora negli occhi le immagini delle cascate e dei ruscelli di montagna con l’acqua in movimento.
Lo ammetto: l’effetto “acqua setosa” (la scia bianca che testimonia il viaggio dell’acqua) ha portato un grande valore aggiunto alle sue belle immagini.
Suggerisco a tutti di realizzare questa esperienza fotografica, per due motivi:
– Le immagini creano una forte suggestione in chi le osserva.
– L’utilizzo di questa semplice tecnica fotografica delinea chiaramente la differenza fra un vero appassionato e un semplice fotografo che scatta una foto per avere il ricordo di una gita o di un viaggio.
Il primo, realizza una foto “dinamica” in cui si evidenzia il moto dell’acqua, il secondo si accontenta di una normale foto “statica”, con l’acqua immobile, realizzata spesso con le impostazioni automatiche standard della fotocamera.
Quali sono le procedure di base per ottenere una “scia ovattata”, che mostri il movimento dell’acqua che scorre?
Questo breve tutorial suggerisce come muovere i primi passi:
• Impostazioni
Regola generale: più è lento lo scorrere dell’acqua, più lungo dovrà essere il tempo di esposizione.
Più lungo sarà il tempo di scatto, più evidente sarà l’effetto seta sul movimento dell’acqua.
Pertanto:
– Imposta la “priorità di tempo”.
– Fissa la fotocamera al cavalletto (scatterai con lunghi tempi di esposizioni e per evitare le foto mosse, la macchina fotografica dovrà essere ben ferma).
– Seleziona il valore di ISO100, così avrai un’ottima definizione.
– Il diaframma deve essere il più chiuso possibile (f/16), in modo di avere un’estesa profondità di campo (un diaframma chiuso permette anche di aumentare il tempo di scatto).
– Scatta in RAW per avere la massima possibilità di rielaborare (luci-ombre) la tua foto in post-produzione.
In realtà non esiste una regola assoluta che fissa l’esatto tempo d’esposizione per fotografare l’acqua in movimento.
Dipende dal gusto personale, dalla luminosità della scena, dalla velocità dell’acqua e dall’effetto desiderato.
Ecco alcune indicazioni di tempi di scatto per le principali situazioni tipiche, maturate con l’esperienza (istruzioni puramente orientative):
Cascata = 1″
Fontana = 2″
Ruscello alpino = 2″
Torrente di fondo valle= 8″
Onde marine su scogli = partire da 15″ e se non bastano, aumentare il tempo fino a 30″.
Per pose oltre i 30″, è opportuno selezionare la posa “B” ed usare un cavetto di scatto a distanza.
• Possibili problemi & soluzioni
Per evitare che la scia d’acqua risulti sovraesposta, è necessario adeguare i valori di apertura del diaframma e ISO al tempo impostato.
Tieni presente che se l’acqua in movimento appare troppo bianca nella foto, hai sbagliato lo scatto e l’immagine è da cestinare.
Verifica sempre l’istogramma per correggere o per trovare la giusta esposizione.
Se l’andamento del tracciato mostra un picco sul lato destro del grafico, significa che le zone bianche sono prive di ogni dettaglio e nessun programma di elaborazione immagini, potrà migliorare la situazione.
Pertanto:
– fai uno scatto,
– verifica l’istogramma,
– se lo scatto è troppo chiaro, significa che la foto è sovraesposta, pertanto usa la compensazione dell’esposizione a -1EV,
– scatta una seconda volta,
– controlla che le zone chiare siano leggibili,
– ssee sono ancora troppo bianche porta a -2EV la compensazione.
Viceversa, se la foto è troppo scura (sottoesposta) compensa portando a +1EV.
Queste modifiche sfruttano al meglio la gamma dinamica del sensore e assicurano un minimo rumore digitale nelle zone in ombra.
• Uso del filtro
Se l’acqua è ancora troppo bianca o più in generale se è una giornata troppo luminosa, è opportuno utilizzare un filtro.
Il filtro “ND”, è studiato per far passare poca luce e così facendo, permette di fotografare con un tempo di scatto più lungo.
Lo trovi comunemente in commercio, disponibile in differenti intensità.
Ti suggerisco di acquistare il filtro ND8, che equivale ad una riduzione di 3 stop.
In alternativa, puoi usare un filtro polarizzatore, che riduce la luminosità di 1 o max 2 stop.
Conclusioni
Fotografare l’acqua in movimento, creando l’effetto seta, offre risultati gradevoli, molto apprezzati e di grande successo.
L’effetto “scia setosa” dipende dalla velocità di movimento dell’acqua e dal tempo di scatto impostato.
Oltre agli aspetti tecnici, è fondamentale trovare il soggetto ideale e creare una valida composizione.
Testo di Alvaro Foglieni
Foto di Maurizio Borsatto
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Fu così che l’anno scorso rovinai irrimediabilmente il mio 18-55 mm… Decisi di andare a fotografare con l’effetto seta il mare in burrasca e nonostante il paraluce, l’obiettivo si riempi di salsedine… La prossima volta mi limiterò all’acqua dolce dei fiumi o delle fontane come hai fatto giustamente tu 😀
Noooooo!
Che disastro!
Faremo tesoro della tua esperienza negativa ed eviteremo di fare una foto dal lungo tempo di posa in riva al mare in burrasca.
Meditate gente!
Bellissimo articolo, grazie Alvaro.
Due piccoli suggerimenti: quando mi trovo in situazioni di “pericolo” per l’ottica (spruzzi o altro) utilizzo il 55/250 per rimanere distante dal “pericolo”; suggerisco anche l’uso di un filtro ND1000 (10 stop) per ottenere tempi lunghi e diaframmi chiusi anche in situazione di forte illuminazione.
Saluti a tutti
Bellissima questa tecnica per fotografare l’acqua.Mi piace molto l’effetto seta dell’acqua e bellissimi le foto di Maurizio.
Come sempre i tutorial di Alvaro sono scritti in maniera ineccepili e chiari da far comprendere come utilizzare la tecnica.