Fotografare gli uccelli in volo è, fra le foto d’azione, quella che offre più soddisfazioni.
E’ un vero stimolo per il foto naturalista, perché vengono richieste prontezza di riflessi, competenza nella tecnica fotografica, dinamismo nell’azione, conoscenza della propria attrezzatura e cultura ornitologica.
Di seguito troverai alcuni suggerimenti, frutto di esperienze personali, su come realizzare al meglio questa tecnica fotografica.
ATTREZZATURA NECESSARIA
• Fotocamera = più è veloce a scattare foto, meglio è.
La reflex ideale deve elaborare almeno 5 scatti al secondo.
Alcune specie di uccelli hanno un volo molto rapido e per fotografarle bisogna …avere la stessa velocità!
• Obbiettivo = vanno bene sia zoom che focali fisse, con lunghezza minima: 300 mm (entrambi hanno pregi e difetti che vedremo più avanti).
L’importante è che dovrà essere leggero, luminoso e con una rapida messa a fuoco.
• Cavalletto = è uno strumento indispensabile se il tuo obiettivo è molto pesante e fai fatica a reggerlo a mano libera per lungo tempo.
In questo caso avrai bisogno di un robusto cavalletto con una testa panoramica in grado di orientare la fotocamera a 360°. (A sfera o a bilanciere solo le due soluzioni migliori).
IMPOSTAZIONI FOTOCAMERA
• Scatto continuo = la combinazione scatto continuo ad alta velocità è l’ideale.
Nella fotografia di uccelli in volo è necessario scattare a raffica il più velocemente possibile, in poco tempo bisogna prendere una grande quantità di foto.
• Messa a fuoco automatica = selettore su “AF” e imposta la modalità “AI SERVO AF”.
La fotocamera in automatico continuerà a mettere a fuoco il “bersaglio” mentre si avvicina o si allontana.
• Priorità di tempo = impostare un tempo scatto non inferiore a 1/2000″ in modo che l’uccello risulti “congelato” nella sua posizione di volo.
• Alti ISO = è necessario impostare un valore di ISO elevato, per poter scattare con tempi molto veloci e diaframma f/8 (parti da ISO400 e se non basta aumenta).
Questo valore di diaframma ti permette di avere l’intero uccello a fuoco.
In giornate con molto Sole, utilizzate ISO bassi per avere una migliore definizione.
• Area di messa a fuoco = usa solo il punto centrale di messa a fuoco, avrai la certezza che solo l’uccello inquadrato sarà a fuoco e non qualche elemento dello sfondo.
Inoltre ricorda: rispetto agli altri, il punto centrale è sempre il più sensibile ed accurato nel mettere a fuoco.
• Stabilizzatore d’immagine = spegnilo!
Lo stabilizzatore è un dispositivo che aiuta ad eliminare le vibrazioni delle nostre mani.
Funziona molto bene in presenza di lunghi tempi di scatto e in condizioni di scarsa luminosità.
Quando la velocità dell’otturatore è superiore a 1/500″ non è più necessario, anzi è controproducente perché rallenta l’autofocus, già messo a dura prova da eventuali elementi di disturbo presenti sullo sfondo.
• Distanza minima di messa a fuoco = imposta sul teleobiettivo la distanza più lontana.
Limitando la distanza di messa fuoco dell’obiettivo, si eviterà di far reagire l’autofocus ogni volta che incontra soggetti più vicini.
La messa a fuoco sarà così più veloce e si bloccherà solo sull’uccello in volo.
• Collare del cavalletto = scattando prevalentemente a mano libera, l’anello di attacco al cavalletto potrebbe darti fastidio.
Puoi toglierlo o ruotarlo in modo che il piede stia sopra l’obiettivo.
SUGGERIMENTI & TECNICA FOTOGRAFICA
• Inizia facendo pratica con soggetti confidenti come i Piccioni o i Gabbiani.
Nella stagione fredda, i Gabbiani sono presenti nei parchi o lungo i corsi d’acqua di ogni grande città, mentre d’estate li trovi facilmente nei porti al mare o sul lago.
Porta del pane secco, che getterai nell’acqua facendo ampi gesti ben visibili.
Vedrai che arriveranno in gruppo dopo pochissimo tempo e ti offriranno ottime opportunità per scattare foto in volo. Una volta che acquisti dimestichezza con l’azione, potrai passare ad un livello successivo: Anatre, Cigni, Cormorani.
E così via fino ad arrivare al …Falco pellegrino!
• Per tenere la fotocamera la più stabile possibile, usa 3 punti d’appoggio.
La mano sinistra sostiene l’obiettivo da sotto, il più avanti possibile.
La destra regge la fotocamera e con l’indice scatta la foto.
Il terzo punto lo si ottiene premendo il viso contro il retro della fotocamera mentre guardi nel mirino.
• Le prime volte, sarà difficile inquadrare velocemente un uccello in volo.
Dovrai fare molta pratica per trovarlo nel cielo e seguirlo per fotografarlo.
In questi casi, un teleobiettivo zoom offre un vantaggio.
Inquadrando la scena con la focale più ampia dello zoom, troverai con più facilità l’uccello.
In questo modo, anche se nel mirino della fotocamera lo vedrai più piccolo, sarà più semplice identificarlo contro lo sfondo.
Poi, mentre lo segui in volo, cambia la focale, zoomando su di esso (da grandangolo a tele).
La modalità AI Servo AF nel punto centrale, ti aiuterà a tenerlo sempre a fuoco.
Le prime volte questa procedura sarà difficile da mettere in atto.
L’operazione deve essere fatta in pochi secondi o perderai l’opportunità di uno scatto.
Ecco perché è necessario fare pratica, …pratica, …pratica.
• Quando avrai dimestichezza con il metodo sopra descritto, è il momento di passare alla fase successiva: inquadrare l’uccello con lo zoom fin da subito alla sua massima estensione o utilizzare direttamente un teleobiettivo fisso.
In questi casi, cambia la tecnica: trova l’uccello in volo ad occhio nudo.
Senza perderlo d’occhio, avvicina la fotocamera al viso e guarda nel mirino.
Per non perderlo di vista, inquadralo con entrambi gli occhi aperti.
L’occhio libero permette di sapere sempre dov’è e dove sta andando il volatile, mentre l’occhio sul mirino verifica che il soggetto sia effettivamente inquadrato e a fuoco.
Così facendo, non smarrirai l’animale a causa di un suo improvviso e repentino cambio di direzione, ma sarai sempre pronto allo scatto.
• Non essere impaziente di scattare e dai tempo all’autofocus di agganciare l’uccello.
Vale la pena sacrificare i primi secondi di azione per ottenere una messa a fuoco precisa e continua.
• La composizione migliore per una foto d’azione è quella che lascia uno spazio vuoto davanti all’uccello.
• Fotografa con il Sole alle tue spalle in modo da avere il soggetto illuminato direttamente.
• Verifica l’esposizione, se scatti foto di uccelli in volo contro un cielo grigio uniforme.
Un cielo chiaro inganna l’esposimetro della fotografica, inducendolo a sottoesporre.
Il risultato sarà un cielo grigio medio e l’uccello completamente scuro.
Per bilanciare l’errore dell’esposimetro, utilizza la compensazione dell’esposizione, aumentando di 2 stop (+ 2).
Il cielo diventerà molto chiaro (attenzione e non bruciare i bianchi), ma l’uccello sarà esposto perfettamente.
• Scatta raffiche di foto, aumenterai la probabilità di avere una foto nitida e senza errori.
• Ricorda che la profondità di campo è importante perché in questo genere di fotografia, tutto l’animale deve essere a fuoco.
Alcuni uccelli (Aironi, Cicogna, ecc.) hanno una grande apertura alare e un diaframma troppo aperto (f/< 5,6) potrebbe causare un “fuori fuoco” delle ali (…o anche delle zampe).
Chiudi il diaframma il più possibile (meglio f/> 8).
• Lo sfondo è molto importante.
Non sempre un cielo blu uniforme funziona.
Spesso sono più interessanti le immagini di volo con uno sfondo variegato (es. alberi o distese d’acqua).
In questo caso, aspetta che l’uccello scenda di quota.
• Non tagliare nessuna parte del corpo dell’animale.
Una foto con un pezzettino di ala tagliata, è una foto sbagliata.
Non archiviarla, cancellala!
Meglio un ritratto di dimensioni inferiori rispetto ad un uccello mutilato.
• Quando partichi la fotografia di uccelli in volo è normale scattare centinaia di foto e, una volta a casa verificare che solo poche immagini sono passabili.
Non disperare, ma continua ad allenarti.
Col tempo e con la pratica aumenterai significativamente la percentuale di scatti perfetti.
CONCLUSIONI
Tutti questi suggerimenti possono essere molto utili per iniziare, ma è la pratica e l’esperienza che fanno la differenza.
In ogni caso, la foto di uccelli in volo è molto divertente.
Provala!
Testo & foto di Alvaro Foglieni
N.B.
Appunti del workshop fotografico realizzato sabato 23 Settembre presso l’Oasi Naturalistica di Cronovilla (PR).
Interessante l’articolo?
Di sicuro piacerà anche ai tuoi contatti.
Che ne dici di condividerlo?
Grazie!
Sto morendo di invidia : la seconda foto dell’articolo è di un Biancone? Dove l’avete scattata?
Mi sono persa il workshop di sabato scorso, per i futuri posso fare riferimento al programma che avete pubblicato?
Comunque siete sempre i migliori!
Buonasera Beatrice,
si confermo è un Biancone.
L’ho scattata nel parco naturale regionale del Beigua, in località Curlo, sopra Arenzano (GE).
E’ una foto che può facilmente scattare anche lei, ogni anno a marzo, durante la migrazione di questo rapace diurno.
L’anno prossimo, quando ci sarà il passo migratorio, organizzeremo come tutti gli anni un’escursione fotografica.
Se parteciperà alla nostra proposta, avrà sicuramente la possibilità di realizzare uno scatto simile o migliore.
Si, il programma recentemente pubblicato nella sezione PROSSIME ATTIVITA’ è quanto andremo a realizzare nelle prossime settimane.
Tenga presente che le attività all’aperto sono soggette alla situazione meteo, in caso di maltempo saranno posticipate a data da destinarsi.
Le ricordo inoltre che alcune proposte hanno dei vincoli in termini di numero di partecipanti e di prenotazione.