Con questo articolo, sintesi di una mia serata di divulgazione pubblica realizzata alla fine di agosto in Val Imagna (BG), cerco di spiegare come fotografare le costellazioni visibili ad occhio nudo, utilizzando una normale macchina fotografica e pochi semplici trucchi.

Una branca della fotografia naturalistica è fotoastronomia, è una tecnica molto, molto impegnativa….ma estremamente affascinante.
Per riscuotere successo in questo tipo di fotografia, è necessario avere oltre ad buona conoscenza della materia, anche capacità tecniche fotografiche, strumentazioni sofisticate e molto tempo a disposizione.
Sembrerà strano, ma alcune foto del cielo notturno e dei suoi astri,  possono essere alla portata di tutti.
Parlo di fotografare gli oggetti celesti più semplici: Luna, stelle, costellazioni e pianeti più luminosi.
Di seguito, troverete alcuni suggerimenti per ottenere belle immagini, utilizzando l’attrezzatura fotografica che già possedete.

Ci sono 3 modi per scattare foto agli oggetti del cielo notturno:
– fotografare con la fotocamera fissata al cavalletto,
– fotografare con la fotocamera installata su una montatura equatoriale motorizzata,
– fotografare con una reflex (o meglio ancora, una camera CCD) collegata direttamente ad un telescopio.

Questo post, prenderà in considerazione solo la tecnica di fotografare con la fotocamera posata sul cavalletto.

QUALE ATTREZZATURA UTILIZZARE
L’equipaggiamente fotografico minimo per realizzare foto alle costellazioni è formato da:
Macchina fotografica = suggerisco una reflex digitale, non importa il modello o l’anzianità, ma dovrà:
scattare in modalità completamente manuale,
avere la modalità Bulb (chiamata anche posa B o T), per tenere l’otturatore aperto per molto tempo.
Obiettivo =  dovrà essere un grandangolare, max 35mm di lunghezza focale.
Il requisito fondamentale per l’obiettivo dovrà essere la sua luminosità, ossia un diaframma di f/2.8 o inferiore. Cavalletto = E’ impossibile fotografare le stelle a mano libera.
La fotoastronomia si svolge in condizioni di scarsissima luce, con tempi di scatto molto lunghi.
Pertanto, è indispensabile utilizzare un trepiedi per bloccare ogni possibile tremolio o vibrazione della fotocamera durante lo scatto.
Scatto flessibile = è un semplice dispositivo che permette di attivare l’otturatore evitando di toccare la fotocamera con le mani.
Il suo utilizzo eliminerà qualsiasi tipo di vibrazione, principale colpevole di foto mosse.
Risultato: un’immagine più nitida.
Cielo nero = è sicuramente il requisisto più importante.
Per avere belle foto di stelle è necessario avere un cielo limpido, sereno, privo di inquinamento luminoso.
Fotografate pertanto lontano da luci artificiali, meglio in montagna e in serate senza la Luna (fase di Luna Nuova).
La luminosità del nostro satellite causa un chiarore diffuso nel cielo, penalizzando la visibilità delle stelle.

COME IMPOSTARE LA FOTOCAMERA
Una volta impostata la modalità M (manuale) sulla fotocamera, agire sui seguenti parametri:

  • Messa a Fuoco
    Disabilita la messa a fuoco automatica (c’è troppo buio, l’autofocus non riuscirebbe mai a funzionare).
    Utilizza il Live View e punta la stella più luminosa del cielo, sarà perfettamente a fuoco quando apparirà come un semplice puntino bianco, senza aloni (viola, rossi, blu o celesti) e ben definita (non sfumata).
    Fai degli scatti di prova per ferificare se la messa a fuoco va bene.
  • Stabilizzatore
    Disattiva lo stabilizzatore d’immagine.
    Utilizzando il cavalletto, non hai bisogno di compensare i piccoli movimenti e vibrazioni di uno scatto a mano libera.
    Il treppiede stabilizzerà la fotocamera.
  • Diaframma
    Imposta il valore di diaframma più basso possibile (es: f/1.8, f/2, f/2.8).
    Scegliendo l’apertura massima consentita avrai la possibilità di catturare la luce di astri meno luminosi.
    Se il tuo obiettivo non è molto luminoso (il max dovrà essere f/5,6), potrai avere dei problemi.
  • ISO
    In questo genere di fotografia, è assolutamente vitale ridurre il rumore digitale.
    ISO100 sarebbe il valore ideale, ma la foto risulterà troppo buia.
    Pertanto parti da ISO400, fai alcune foto di prova e se la foto risulterà ancora troppo buia, aumenta gli ISO.
    In genere, non superare il valore massimo di ISO1600 altrimenti la foto risulterà troppo sgranata.
    Per esperienza personale ti dico che se utilizzi una reflex con il sensore APS-C, parti subito da ISO800 e non preoccuparti se le stelle appaiono poco evidenti.
  • RAW:
    Scattare in RAW è fondamentale, perché sarà più semplice e utile quando si elaboreranno le immagini in post-produzione.
  • Tempo di Scatto:
    Il tempo di scatto è molto importante e va impostato tenedo in considerazione due fattori:
    – l’inquinamento luminoso,
    – la rotazione terrestre che causa il moto apparente delle stelle.
    L’inquinamento luminoso rappresenta un grave disturbo all’attività dell’astrofotografo.
    È un fattore molto importante, che determina la buona o cattiva riuscita di una foto del cielo notturno (la volta celeste assume una colorazione arancione e le stelle meno luminose non si vedono più).
    Il cielo dovrà essere il più sereno e scuro possibile e le stelle dovranno essere ben visibili ad occhi nudo.
    Dimentica di fotografare dalla tua città, ma cerca aree di campagna o di montagna, lontano dai centri abitati o dalle fonti luminose artificiali.
    Un altro pericolo da non sottovalutare è la foto mossa, causata dal moto apparente delle stelle.
    Quando la luminosità è poca, hai bisogno di qualche secondo in più per catturare la luce.
    Con uno tempo di posa troppo lungo però le stelle lasceranno una strisciata nella foto.


STELLE FERME
Come risolvere il problema delle stelle mosse, causato dal movimento di rotazione terrestre?
In realtà, esiste un tempo “massimo” da non superare per fare in modo che le stelle risultino dei puntini fermi nella foto.
Questo limite dipende dalla lunghezza focale dell’obiettivo che stiamo utilizzando e da un numero fisso: è la REGOLA DEL 600.
Applicando la regola del 600, avrai il tempo di scatto da utilizzare per ottenere le stelle ferme,  prima che il loro movimento sia visibile nella tua immagine.
Il metodo è facile:  si deve dividere 600 per la lunghezza focale dell’obiettivo che stai utilizzando.
Esempio:
Stai utilizzando l’obiettivo standard Canon 18-55mm.
Il tempo di scatto massimo da impostare sarà:  600 : 18 (Lunghezza focale) = 33 secondi.
Chi utilizza una fotocamera con sensore diverso dal Full Frame, dovrà tener conto di questa variante: basterà dividere ulteriormente il valore ottenuto per il fattore di crop.
Ad esempio: io uso una reflex Canon 7D, con un sensore APS-C, dal fattore di crop 1,6.
Con Canon 7D, il tempo di scatto massimo risulterà da questa operazione: 600 : 18 = 33 : 1.6 = 20″.

Vorrei farti notare che questa regola deve essere vista come una semplice indicazione.
Il “mosso” delle stelle dipende anche da altri fattori, primo fra tutti è la loro posizione nel cielo rispetto alla Stella Polare. (più sono lontane dalla polare, più veloce è il movimento apparente della stella.
Se vedi che con “600” hai una strisciata, rifai la foto calcolando il tempo con “550” e se necessario usa “500”.
Scatta e riscatta modificando il tempo, finchè non otterai delle immaggini con solo stelle puntiformi.

SUL CAMPO
Una volta arrivati nella vostra zona operativa, iniziate a preparare l’attrezzatura fotografica come descritto sopra.
Fissate poi la fotocamera al cavalletto.
Prima di inquadrare le costellazioni, restate alcuni minuti al buio, in modo tale che le pupille si adattino alla visione notturna.
Questa fase dura circa 20 minuti, durante i quali è importante non osservare direttamente le fonti di luce (es. fari delle auto, lampioni, torcia, ecc) pena il dover ricominciare l’adattamento al buio.
Quando siete pronti, è il momento di mettere a fuoco.
Avete due possibili scenari da inquadrare:
– Fotografare solo il cielo e le costellazioni,
– Includere nel fotogramma una parte di paesaggio terrestre

Quest’ultima soluzione rende le immagini più realistiche, perché sembra un vera e propria foto panoramica notturna.

NOTE
Per coloro che non avessero dimestichezza con il gli astri e le costellazioni, suggerisco due proposte:
– Visitare con frequenza il sito www.astrofiliastrumcaeli.it , un portale ricco di informazioni per il neofita curioso di riconoscere e capire gli oggetti celesti, con molti consigli in merito a come e cosa osservare con un semplice binocolo.
– Scaricare l’app per Smartphone: GOOGLE SKY MAP (Android) o SKY MAP (iOS). Due utili applicazioni che permettono di orientarsi nel cielo, capendo quali e quante siano le costellazioni che si stanno osservando.

Più di ogni altra fotografia naturalistica, le immagini del cielo notturo hanno bisogno di post-produzione: saturazione del nero, riduzione del rumore termico, eliminazione della foschia, maschera di contrasto.
Tutte le mie foto, sono scattate in RAW e ritoccate con Photoshop.

CONCLUSIONI
La fotografia del cielo notturno è difficile e impegnativa, ma è tanto divertente, appagante e formativa.
Obbliga il fotografo a verificare la propria abilità fotografica, ad impegnarsi per risolvere i problemi tecnici e impone la conoscenza dei soggetti ripresi.
Ma catturare l’immagine di un oggetto celeste spesso reso invisibile dall’inquinamento luminoso cittadino, è veramente moooooolto gratificante.

 

Testi di Alvaro Foglieni
Foto di Alvaro & Claudia Foglieni

 

 

 

 

 

 

 

E tu, che esperienza hai con la foto-astronomia?
Utilizzi tecniche differenti?
Lasciaci un commento.

La pazienza è la compagna fedele del fotografo naturalista; l’attesa silenziosa può portare a scatti indimenticabili.

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10 commenti

  1. Bellissimo articolo.Quante cose nuove ho imparato leggendolo.
    Certo discretamente difficile ed impagnativo,ma mi e’ venuta voglia di provare a scattare delle foto al cielo stellato.

  2. Io sono un patita di foto astronomiche, anche se ho appena iniziato.
    Mi piacerebbe riuscire a riprodurra la “strisciata” delle stelle nel cielo, con la Polare ferma e le altre che ruotano intorno.
    Secondo voi quanto dovrebbe essere lunga l’esposizione? La macchina fotografica potrebbe avere dei problemi per una posa molto lunga?

    1. Ciao Alice,
      come ti avevo detto già in montagna, hai scelto un tipo di foto particolarmente difficile.
      Anche per me risulta arduo rispondere con poche righe.
      Ti suggerisco di frequentare i nostri corsi, perché sarà un argomento che tratteremo in occasione di un nostro incontro del venerdì sera.

      Esistono due modi di realizzare lo startrail, termine tecnico che identifica la “strisciata di stelle nel cielo”:
      – Scatto unico (semplice esecuzione)
      – Scatto composito (decisamente difficile).
      La strumentazione fotografica da utilizzare è la stessa della fotografia alle costellazioni.
      Ti indico la procedura per lo scatto unico:
      1) Usa l’obiettivo standard in dotazione alla tua reflex (es. Canon 18-55mm).
      2) Punta la stella Polare (In questo sito http://www.astrofiliastrumcaeli.it trovi molte indicazioni utilisu come fare).
      3) Mettila bene a fuoco (rileggi questo articolo per ricordarti come si fa).
      4) Imposta la posa “B” (tempo di scatto lungo)
      5) Fissa la fotocamera al cavalletto
      6) Seleziona la funzione “M” (manuale)
      7) Usa la lunghezza focale “grandangolo” (es. 18mm)
      8) Con lo scatto flessibile, premi l’otturatore per il tempo indicato nella tabella sotto:
      Tempo di scatto // Diaframma // ISO
      15 minuti // f/3,5 // 200
      30 minuti // f/3,5 // 100
      1 ora // f/5,6 // 100
      2 ore // f/8 // 100
      4 ore // f/11 // 100

      Ricorda che:
      – Le impostazioni sopra sono indicative e valide solo per un cielo limpido, senza inquinamento luminoso (Luna o città).
      – Eseguire scatti dalla lunga esposizione può comportare rischi e malfunzionamento della fotocamera.
      – Il surriscaldamento per una lunga posa riduce la vita del sensore.
      – Per ottenere immagini di buona qualità conviene impostare il valore di ISO100.
      – Fotografa sempre in RAW, perché avrai sicuramente necessità di una post produzione sulle foto del cielo notturno.
      – Non deluderti se le prime foto saranno un fiasco, ma tenta e ritenta più volte. Solo con la pratica e l’esperienza sul campo, otterrai belle foto.

      Fammi sapere come sono venute!

      Ciao
      Alvaro

      1. Grazie Alvaro, gentilissimo come sempre nelle spiegazioni!
        Dalla nostra chiacchierata nella serata organizzata in montagna ho provato a scattare qualche foto, ma i risultati sono stati alquanto deludenti. Un po’ come le foto che ho fatto appoggiando la macchina ai telescopi che erano a disposizione quella sera.
        Lo so che mi avevi avvisato del “duro percorso” che ho scelto per iniziare, ma ora non mi resta che riprovare con le tue nuove indicazioni!

  3. Alice, so il motivo della tua delusione!
    Leggo dal tuo post “…un po’ come le foto che ho fatto appoggiando la macchina ai telescopi …”.
    Ecco l’errore!
    La fotocamera devere essere ben stabile sul cavalletto, mai appoggiata a qualcosa e tenuta ferma con le mani.
    Ogni minimo movimento o tremore involontario del tuo corpo o del sostegno, provoca un mosso terribile sulla foto.
    Ritenta usando il cavalletto (meglio se bello robusto e stabile) e uno scatto flessibile (anche economico), vedrai che differenza!

    1. Riproverò portandomi dietro più attrezzatura la prossima volta!
      Il cavalletto bello robusto sarà uno dei miei prossimi acquisti, anche perché ho visto che lo suggerite pure per le foto naturalistiche agli uccelli.

  4. Ciao Alice , Alvaro mi ha raccontato del vostro incontro in montagna e della tua passione per la fotografia “stellare”
    Ti invito alle serate del venerdi di Pixel di Natura presso la Casa delle Associazioni in via Saponaro 20 a Milano,potrai affinare la tua tecnica seguendo le lezioni di fotografia

    1. Parteciperò di sicuro, così magari alle prossime serate d’autore potrò presentare qualcosa!

  5. Estremamente interessante, forse un giorno (notte) riuscirò a sperimentare questo tipo di fotografia agli astri della quale sono totalmente digiuno.
    Grazie Alvaro.

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