In una recente escursione fotografica di gruppo organizzata da Pixel di Natura, abbiamo parlato della necessità di essere più preparati quando si pratica caccia fotografica.
La fotografia naturalistica è un fantastico passatempo in cui natura e conoscenza si mescolano e si alternano in ogni momento.
E’ un hobby fatto di foto, di tecnica, di passeggiate all’aria aperta e di tanta voglia di conoscere in modo approfondito i nostri soggetti preferiti, i nomi, le loro abitudini ed il comportamento.
E’ fondamentale essere al corrente delle specie che andremo a fotografare.
Specialmente nei principianti, avviene il contrario: prima si scatta la foto, poi si cerca di capire cosa è stato fotografato.
Lo ammetto: riconoscere gli uccelli non è un’abilità immediata e non la si apprendere nemmeno sfogliando frettolosamente un manuale di ornitologia o navigando in Internet.
E’ necessario fare esperienza con tanta pratica, possedere una buona memoria visiva e saper distingue le specie dal canto.
Un’identificazione affrettata può significare un riconoscimento sbagliato.
Anche per gli uccelli più familiari, c’è il pericolo di fare confusione.
In determinati periodi dell’anno o con specifiche specie, l’individuazione può essere problematica.
Durante le stagioni, quasi tutte le specie possono presentarsi con livree diverse.
Ed è così che si osservano le notevoli differenze tra maschi e femmine, tra individui adulti e giovani.
Per non parlare dei mutamenti tra un piumaggio nuziale, colorato e vistoso ed un piumaggio d’eclissi, poco appariscente e mimetico.
Queste situazioni possono trarre in inganno anche il foto naturalista più informato.
Solo osservando attentamente l’animale, si può essere sicuri della sua vera identità.
Un esempio tipico di questa possibile confusione è la Nitticora.
Adulto
La Nitticora è un Airone di medie dimensioni, corpo tozzo e piumaggio bicolore.
Maschio e femmina adulti sono indistinguibili.
In abito nuziale il dorso ed il capo sono neri, le ali grigie, mentre la faccia e le parti inferiori hanno un colore bianco.
Il becco è massiccio e nero, le zampe sono gialle e, rispetto agli altri Aironi, sono relativamente corte.
Dalla nuca, partono due filiforme penne bianche, che arrivano fino al dorso.
Una caratteristica propria nell’esemplare adulto di questa specie è l’occhio rosso vivace, molto visibile.
Giovane
Nello stadio giovanile, il colore del piumaggio della Nitticora è nocciola-grigiastro macchiettato di bianco.
Il becco è un giallo pallido e marrone, mentre le zampe sono giallo-verdi.
Anche l’occhio ha un colore più sfumato rispetto all’adulto, è più tendente all’arancione.
Questa differenza di colore permane fino ai 2 anni e mezzo di età del soggetto ed è un sistema di difesa per proteggere i giovani dai possibili predatori.
I piccoli di Nitticora, nascono alla fine di aprile e già da fine luglio inizia la dispersione: i genitori allontanano dal territorio natale i giovani, ormai in grado d’involarsi e condurre una vita indipendente.
Specie simili
In genere, le guide al riconoscimento degli uccelli mostrano animali in livrea riproduttiva, ossia con il piumaggio ed i colori al massimo splendore.
Se non si osserva con attenzione e a lungo l’esemplare che abbiamo davanti, possiamo essere indotti ad una identificazione immediata e frettolosa.
Prendete tutto il tempo necessario per guardare e studiare il soggetto, solo così sarete sicuri di non incorrere in errori di identificazione.
Se avete un dubbio, è importante analizzare tutte le piccole differenze che ci possono essere tra specie molto simili.
I giovani di Nitticora, a causa del loro piumaggio, possono essere scambiati per Tarabusi.
Testo e foto di Alvaro Foglieni
Nota dell’autore
Tutti gli animali fotografati sono selvatici e sono stati ripresi liberi in natura.
Le foto sono state scattate dall’auto, nelle risaie e nelle zone umide del basso piemonte (VC + NO).
Le immagini sono state raccolte in 2 anni di lavoro sul campo.
Fotografando in RAW, ho dovuto ritoccare le foto con Photoshop.
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Grazie mille Marco per le gentili parole di commento che scrivi ogni volta che pubblico un articolo.
Sei sempre prodigo di elogi e ringraziamenti.
Però, questa volta le tue parole mi ha particolarmente emozionato.
Oltre ai complimenti, ho letto della sincera gratitudine e riconoscenza nei miei confronti.
È la prima volta che vengo lodato pubblicamente su un social per qualcosa che ho fatto.
Lo so, nulla è dovuto e nessuno è obbligato a ricordare cosa ha ricevuto da me.
Io per primo non lo chiedo.
Chi mi ha conosciuto, sa che tutto quello che ho fatto e dato, è stato compiuto col cuore senza secondi fini.
Non ho nessun interesse o tornaconto personale.
Tu l’hai capito e l’hai apprezzato nel modo giusto.
Ecco perché la profondità di tuoi sentimenti mi ha così tanto commosso.