Nasce “La foto raccontata”, una nuova rubrica che si prefigge di raccontare un momento di vita e la tecnica utilizzata per realizzare quella specifica immagine (o quella serie di foto).
Un semplice aiuto a chi si avvicina alla fotografia naturalistica e desidera approfondire alcuni argomenti, quali: il comportamento animale, i consigli di caccia fotografica, la vita e le abitudini di una specie, come scattare una foto in natura, i luoghi e habitat da frequentare, i trucchi e i suggerimenti per migliorare le proprie immagini.
Ogni anno corro a fotografarlo.
Lo considero uno degli uccelli più belli e a lui ho voluto dedicare questo primo racconto fotografico.
Il Gruccione è un variopinto uccello, migratore regolare e nidificante in Italia.
Arriva alle mie latitudini (Abito a Milano) all’inizio di maggio.
Una volta raggiunto il sito di nidificazione, si formano le coppie ed entrambi iniziano a scavare il nido (in genere: un profondo tunnel in una scarpata, preferibilmente lungo le rive dei fiumi).
Cacciatore infallibile, si nutre esclusivamente di insetti alati (es: libellule, api, vespe, bombi e coleotteri) che cattura in volo, partendo da un posatoio ben in vista.
Il volo è elegante, veleggiato, ma con volteggi e planate velocissime, impennate e discese imprevedibili.
Oltre che per la livrea multicolore, un vero e proprio arcobaleno con le ali, il Gruccione è noto anche per il suo cerimoniale nuziale.
Il rituale dell’accoppiamento si svolge nel seguente modo:
1) Il maschio vola in cerca di una preda.
2) Una volta catturata, torna al posatoio e attira l’attenzione della femmina, con il canto e il dono.
3) Lo scambio del cibo è il tipico atto che anticipa l’accoppiamento.
Solo dopo molteplici e ripetute offerte, il maschio potrà passare all’accoppiamento.
4) Quando la femmina è pronta, il maschio sale sul dorso e rimane in equilibrio sulla compagna, aiutandosi con il becco.
5) L’accoppiamento dura pochi secondi, poi il maschio riparte nuovamente a caccia d’insetti.
Questo rito si ripete più volte al giorno.
Testo e foto di Alvaro Foglieni
DATI TECNICI
Per tutte le foto presenti nell’articolo, ho utilizzato la seguente attrezzatura fotografica: Canon 7D Mark2 + Zoom EF 100-400mm f/4.5-5.6 L IS USMII
Ho scattato sempre e solo dall’auto, con una rete mimetica fissata al finestrino.
Per essere più comodo, ho usato bean bag.
Località: le foto sono state realizzate sulla sponda destra del fiume Stura di Demonte, nel comune di S. Albano Stura (CN).
Per la foto degli uccelli in volo, ho impostato la messa a fuoco continua (AI Servo su Canon) e selezionato il punto centrale di messa a fuoco.
Ho utilizzato la priorità di tempo (TV su Canon) con una velocità di 1/2000 di secondo perché volevo congelare il movimento.
Anche se la scena era ben illuminata, il tempo veloce mi ha obbligato ad alzare la sensibilità del sensore, portandola a ISO400.
Per gli uccelli posati invece ho scattato sia in priorità di tempo, che di diaframma (AV su Canon).
In questo caso, il diaframma impostato è stato f/5,6 e la sensibilità del sensore è scesa a 100ISO.
Anche il tempo di otturazione è sceso: 1/800″ – 1/1000″.
Al fine di aumentare le probabilità di ottenere una foto nitida con il soggetto ben centrato, sparavo raffiche di 13-15 immagini per volta.
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Bellissimo articolo……io c’ero mentre Alvaro coglieva l’attimo d’intimità dei due gruccioni-
Molto emozionante
Si lo confermo, quel giorno ci siamo proprio divertiti: moltissimi scatti e buffe situazioni.
La caccia fotografica è un hobby avvincente ed entusisamante, praticarla in compagnia è ancor più coinvolgente!
E’ un articolo interessante con delle foto bellissime!