La Dehesa è il paesaggio più rappresentativo dell’Estremadura e occupa oltre il 35% del territorio.

È un ambiente formato dal bosco mediterraneo (lecci e sughere) e da uno strato erboso (Matorral: campi incolti con arbusti di cisti, erica e lavanda selvatica), utilizzato per pascolo del bestiame.

È l’habitat ideale per numerose specie:
– forestali: l’Upupa, la Tortora dal collare, la Cinciallegra, il Fringuello, il Merlo, l’Averla capirossa, la Gazza ali azzurre, il Colombaccio, la Cinciarella, il Pigliamosche, l’Averla capirossa, la Passera lagia, la Passera sarda, ecc.
– di pascolo: la Cappellaccia di Tekla, il Saltimpalo, lo Strillozzo, Totavilla, Sterpazzolina, Magnanina, ecc.

Nella Dehesa abbiamo osservato frequentemente anche molti rapaci diurni, come il Nibbio bianco, il Nibbio bruno, la Poiana, l’Aquila minore, il Gheppio oltre ai rapaci necrofagi quali il Grifone, l’Avvoltoio monaco ed il Capovaccaio.

Le aree più ricche di uccelli, fotografabili ad una distanza ottimale con un 400mm minimo, sono le zone che si estendono a perdita d’occhio nei territori compresi fra le cittadine di Torrejon el Rubio, Aldea dell’Obispo, Trujillo, Santa Marta de Magasca e Monroy.

Tranne che per gli Avvoltoi, è consigliabile fotografare sempre dall’auto per due principali ragioni:
– ovunque andrete, troverete sempre delle recinzioni fatte da muretti di sassi o paletti con filo spinato che vi impediranno l’accesso,
– anche in Estremadura gli uccelli sono diffidenti e pronti ad involarsi …come in Italia. (O meglio: non tutte le specie si lasciano fotografare con facilità).

Uno dei vantaggi principali del viaggiare in auto in questa regione è la scarsità traffico, che ci ha permesso di circolare molto spesso a velocità ridotta.
Una soluzione che rende più facile l’avvistamento degli uccelli, in particolare quelli più riservati e non facili da cogliere ad un primo sguardo.

In tutte le strade percorse, abbiamo purtroppo notato la totale mancanza di una banchina su cui sostare temporaneamente (giusto il tempo di una foto o di una osservazione a conferma di un avvistamento).
In aggiunta, va detto che tutte le strade sono costeggiate da un fossato largo e profondo 50 cm, con pendenza verticale.
Ponete quindi particolare attenzione se dovete fermarvi, perché lo spazio tra la carreggiata e la scarpata è minimo o inesistente.

ATTREZZATURA FOTOGRAFICA
È necessario fotografare con ottiche lunghe, tipo 500mm.
In ogni caso, mai sotto il 400mm.
L’uso di un moltiplicatore di focale (es. 1,4x) si rivela molto utile.
Uno zoom (100-400mm o 150-600mm) è l’ideale per gli uccelli posati sui fili spinati a bordo careggiata.
Consigliato l’uso bean bag.
Utile un binocolo.
Grandangolo sempre a portata di mano per i panorami.

In questa proposta vi segnaliamo 2 località, ottime per la “caccia fotografica”:

  • Strada della Dehesa de Doña Catalina.

E’ una strada di grande suggestione, a due corsie strette, pianeggiante, che attraversa un’area selvaggia.

Tutt’intorno boschi radi con grandi zone aperte, distese di pascoli e campi coltivati.
A lato della carreggiata muretti di pietre e filo spinato ci offrono la possibilità di fotografare passeriformi e uccelli delle praterie.
Vi assicuriamo che saranno frequenti le fermate per scattare le foto.

Il vero fiore all’occhiello di questa strada lo si trova in prossimità di queste coordinate GPS: 39°33’27.8″N 5°55’40.4″W; 39.557714, -5.927874.
Sulla sinistra (direzione verso Aldea del Obispo) ad una distanza di 50-60 mt abbiamo osservato e fotografato una trentina di rapaci, posati a terra o sugli alberi: 20 Grifoni, 6 Avvoltoio monaco, 2 Capovaccaio, 2 Nibbio bruno e 1 Aquila minore in volo.

L’area è libera nel senso che non è uno zoo, né un carnaio.
La strada che porta in paese è totalmente priva di traffico: siamo rimasti fermi oltre 45 minuti e non è passata nessuna auto.
Gli Avvoltoi andavano e venivano continuamente.

Nascosti nell’auto, abbiamo potuto assistere al comportamento aggressivo dell’Avvoltoio monaco e alle lunghe planate di atterraggio dei Grifoni, all’arrivo del timido Capovaccaio e al volo saettante del Nibbio bruno.
In cielo, prendeva la termica un’Aquila minore.
Località assolutamente consigliata.

  • Strada EX-208

Durante il percorso incontrerete differenti habitat, che rendono ancora più ampio il ventaglio delle specie facili da osservare/fotografare.

In pochi chilometri potrete scattare continuamente foto agli uccelli di bosco, di macchia mediterranea, di prateria, di terreni coltivati e prati incolti.
La strada, lunga e diritta, non ha praticamente traffico e le pochissime auto che passano sono intervallate da lunghi momenti di quiete.
Il panorama è splendido: grandi estensioni di praterie alternate a boschi.

Ovunque guarderete, vederete il bestiame libero al pascolo (ovini e bovini).
Il viaggio sarà spesso interrotto da soste necessarie per scattare foto agli uccelli.

Questa strada è ottima per fotografare gli uccelli da “filo spinato”: passeriformi e non, posati sul filo spinato che percorre senza soluzione di continuità il perimetro di ogni campo: Cappellaccia di Tekla, Strillozzo, Passera domestica, Gazza comune e ali azzurre, Tottavilla, Rondine comune e rossiccia, Averla maggiore meridionale e caporosso.
Dove il pascolo si fa predominante, è il momento del Grifone, dell’Avvoltoio monaco che sorvolano a differenti quote l’area.

A terra: Gruccione, Merlo, Sterpazzola, Totavilla, Gazza ali azzurre e la Cicogna bianca.
Nella zona a bosco, si possono osservare: Rigogolo, Picchio rosso maggiore, Ghiandaia, Upupa.
Ovunque, l’onnipresente Nibbio bruno.

  • Strada EX-385

Ottimo itinerario per panorami e qualche uccello in volo o sul filo spinato.
Percorrere la strada da Monroy (39°38’12.0″N 6°12’16.1″W;  39.636658, -6.204468) a Jaraicejo (39°39’59.3″N 5°49’05.4″W;  39.666484, -5.818156) o viceversa.

Viaggiando sulla EX-385 si ha la sensazione di aver fatto un viaggio indietro nel tempo di molti decenni.
Non c’è traffico, non ci sono auto in sosta, non ci sono Autogrill o cartelli pubblicitari.
L’Opel Astra presa a noleggio è risultata comoda, affidabile e piacevole da guidare in tutte le situazioni.

Ancor di più su questa strada che si snoda diritta per decine di chilometri e senza traffico, ideale per chi è alla ricerca di natura (animali o vedute) e può viaggiare alla velocità preferita e fermarsi ad ogni avvistamento.
Il panorama è bellissimo ed offre continui spunti per foto paesaggistiche.
Consigliamo questa strada proprio per la bellezza della natura selvaggia che sembra non avere mai confini.

Sensazioni personali
Orizzonti infiniti, in cui la luce ha un colore diverso in ogni momento della giornata.
Fai come noi: lascia la quotidianità alle spalle, respira profondamente e goditi in momento.
Il senso di libertà che ci hanno dato gli ampi spazi della Dehesa è impagabile!

Testo e foto di Claudia & Alvaro Foglieni

 

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1 commento

  1. Bellissima anche questa sezione sulla Dehesa,caratteristica zona della Extrenadura.
    Luoghi pieni di fascino

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