Dal 23 al 30 aprile 2017 ci siamo riservati una vacanza dedicata totalmente alla ”caccia fotografica”.
Fra le tante mete europee che permettono di osservare e fotografare gli uccelli, abbiamo scelto l’Estremadura per le seguenti ragioni:
– l’ottimo stato di conservazione degli habitat,
– la bassa densità di popolazione,
– l’elevato numero di animali da allevamento (bovini, suini, ovini) allo stato semi-brado,
– gli sconfinati spazi di pianura alberata (dehesa) e pascoli con prati incolti, in cui gli uccelli trovano cibo.
Questi elementi, sommati al gran numero di specie aviarie presenti, fanno dell’Extremadura un vero e proprio paradiso ornitologico.
La regione è considerata una delle più importanti mete europee per il birdwatching e la fotografia naturalistica, perché è possibile osservare oltre 340 specie durante i differenti mesi dell’anno.
La primavera è senza dubbio il periodo migliore per visitare questo vasto territorio, con pochi abitanti e molte aree naturali di grande valore ecologico e di biodiversità.
LOGISTICA
Il volo (Iberia Líneas Aéreas de España, S.A.) prevedeva la partenza dall’aeroporto di Milano Linate e ritorno a Milano Malpensa, destinazione Madrid (Aeroporto Adolfo Suárez Madrid-Barajas)
La scelta dello scalo differente è dettata da una semplice ragione economica (Totale: € 312 con 1 valigia in stiva e 2 zaini + 1 trolley in cabina).
Una volta a destinazione, abbiamo noleggiato una Opel Astra dalla Enterprise Rent-A-Car, direttamente in aeroporto (€ 134 per l’intera settimana).
Percorriamo in poco meno di 3 ore, i 280 km che ci separano da Torrejon el Rubio, nostra unica base per tutto il periodo di vacanza.
Torrejon el Rubio è un piccolo villaggio situato al limite sud del Parco Naturale del Monfragüe ed equidistante da tutte le altre località naturalistiche interessanti.
Per il pernottamento, abbiamo affittato un appartamento dalla simpatica e disponibile sig.ra Toñi, proprietaria dell’agriturismo Apartamentos Rurales la Cañada (€ 432 per 1 camera da letto, 1 grande locale con un’attrezzata e funzionante cucina da un lato e dall’altro uno spazio relax con Tv e divano, il bagno).
Il paese è decisamente piccolo e le strutture alberghiere e di ristorazione sono minime (2 bar, 2 ristoranti, 3 negozi di alimentari, 1 farmacia, 1 distributore di benzina).
La maggior parte delle persone incontrate per strada o nei locali pubblici erano birdwatchers o fotonaturalisti.
Abbiamo sempre cenato al ristorante dell’hotel Carvajal (prezzo medio: € 45 per due).
CONSIDERAZIONI
Prima di partire abbiamo letto decine di “Diari di viaggio” e altrettanti siti specializzati nei tour naturalistici.
Grazie all’esperienza e alle informazioni di chi ci ha preceduto, abbiamo potuto realizzare itinerari diversi per ogni giorno della nostra vacanza: oltre ai dirupi rocciosi, abbiamo viaggiato tra pascoli sterminati, immense distese di prati incolti, nella sconfinata macchia mediterranea e visitato alcune zone umide formate da bacini artificiali naturalizzati, alla ricerca di specie diverse di uccelli che hanno trovato in questa regione, il luogo ideale per vivere.
Alla fine della vacanza abbiamo annotato sul nostro taccuino 103 specie diverse, di cui 86 fotografate bene.
Di 10 specie specie, non abbiamo una foto decente (mossa, sfocata, soggetto fra le foglie, ecc) e non le inseriremo nella “photo gallery” (es: Verzellino, Passero solitario femmina, Passera lagia, Passera sarda, Scricciolo, Balestruccio, ecc.).
In aggiunta, dobbiamo segnalare la presenza di altre 7 specie, delle quali abbiamo solo sentito il richiamo/canto, ma non siamo riusciti ad osservale/fotografarle (es: Cuculo, Salciaiola, Usignolo di fiume, Ghiandaia, Codirosso comune, ecc).
Ecco la nostra check list:
Il meteo non è stato sempre dalla nostra parte.
In generale, tutte le mattine il cielo era nuvoloso fino alle 9,30-10 poi si apriva.
Tornava a coprirsi nella tarda serata.
Su 7 giorni, abbiamo avuto 2,5 giorni di pioggia continua con cielo completamente grigio e un paio di mezze giornate di cielo nuvoloso-variabile.
Abbiamo avuto temperature diurne di 29°C, precipitate nell’arco di una sola notte a 9°C.
I NOSTRI SUGGERIMENTI
Da questo viaggio abbiamo imparato molte cose, che desideriamo condividere con voi.
Cominciamo con dire che tutti i poderi che costituiscono l’Estremadura, sono rigorosamente cintati con filo spinato e su ogni cancello d’accesso e a distanza ripetuta, è presente un cartello con la scritta “Coto privado de caza” (Riserva privata di caccia).
Risulta pertanto impossibile procedere a piedi nei campi o pascoli.
Nella stragrande maggioranza delle località dell’intera regaione, non è quindi possibile fare caccia fotografica vagante a piedi.
Si dovrà utilizzare l’auto come “capanno mobile”, per cui se siete più di un viaggiatore conviene avere una vettura con 4 porte ed i vetri posteriori scendenti totalmente.
Purtroppo è particolarmente complicato fermarsi con l’auto a bordo strada perché non esistono le piazzuole di sosta o anche semplici slarghi.
La carreggiata scorre fra due fossi ininterrotti, profondi 50cm.
A vantaggio dobbiamo però ammettere che le strade sono ben tenute e ben indicate e il traffico è inesistente in tutta la regione.
Non tutte le aree visitate (o proposte dai vari uffici informazioni) sono ideali per chi fotografa.
Molte zone, anche se attrezzate con capanni e altane (tutto libero, non si paga nulla), sono più indicate per gli osservatori con binocoli o cannocchiali perché la distanza fra la struttura e gli animali è troppa anche per un teleobiettivo da 500mm duplicato.
Da questa nostra esperienza diretta, abbiamo pertanto deciso di scrivere un “Diario di viaggio”, pensato esclusivamente per chi fotografa.
Riporteremo le nostre sensazioni di fotografi della natura, suggerendo itinerari e punti strategici dove fermarsi e scattare foto.
Alcune località saranno ideali per la fotografia di uccelli, altre per panorami.
Abbiamo creato una mappa multimediale che semplificherà al lettore, la ricerca della zona migliore dal punto di vista fotografico e logistico.
Il nostro “diario di viaggio” è suddiviso in 5 differenti ambienti:
– Ambiente roccioso
– Ambiente urbano
– Dehesas
– Zone umide
– Campagna e pascoli
Ogni percorso avrà una breve descrizione dell’ambiente, qualche immagine paesaggistica ed una galleria fotografica con le specie fotografate.
Le nostre tappe hanno tutte la durata di un giorno (Partenza alle ore 9 e ritorno alle ore 18-18,30)
Per ogni itinerario diremo gli aspetti positivi e negativi, in modo che sapprete in anticipo cosa troverete.
Ovviamente, come il fotografo naturalista ben conosce, il successo non è mai garantito.
Gli uccelli hanno le ali e quella specie da noi fotografata in una determinata zona, potrebbe essersi spostata e non vedersi quando la visiterete voi.
Chi pratica fotografia naturalistica sa che ci vuole pazienza, costanza, spirito di osservazione e fortuna: “… essere nel posto giusto, nel momento giusto!”
In ogni caso le nostre indicazioni vi permetteranno di visitare solo località utili per la “caccia fotografica” o per foto paesaggistiche.
Siamo convinti che possa essere una valido aiuto per progettare il vostro prossimo tour in Estremadura.
Partanto, a partire da questo post, pubblicheremo nei giorni a seguire il diario del nostro viaggio fotografico.
Sensazioni personali
Entrambi siamo concordi nell’affermare che abbiamo visitato il cuore naturale e più selvaggio della Spagna e …il viaggio ha superato di gran lunga le nostre aspettative.
Testo e immagini di Claudia & Alvaro Foglieni
Non avere fretta: la natura non segue orari, quindi prenditi il tempo necessario per aspettare quello scatto perfetto.
Per consigli pratici su come migliorare le tue foto naturalistiche, segui la nostra pagina gruppo Facebook.
Fantastico lavoro ed eccezionale spirito di condivisione delle vostre esperienze di viaggio in questo fantastico territorio.
Aspetteremo con eccitazione i post che seguiranno sulla Estremadura.
Grazie da parte di tutti gli amanti di fotografia naturalistica